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204 nelle acque profonde


un grande pensiero che a una grande macchina. Lo spirito non appare più un intruso nel reame della materia; noi cominciamo a sospettare che possiamo salutare esso come il creatore e il governatore dell’universo materiale — naturalmente non i nostri spiriti individuali, ma lo spirito, in cui gli atomi, da cui i nostri spiriti individuali son derivati, esistono come pensieri.

La nuova conoscenza ci costringe a una revisione delle nostre prime rozze impressioni, che noi si fosse caduti in un universo che o non si interessa della vita o è attivamente ostile alla vita. L’antico dualismo di spirito e materia, che era principalmente responsabile della supposta ostilità, sembra probabilmente destinato a scomparire, non perchè la materia divenga in qualche modo un’ombra senza sostanza più di prima, o perchè lo spirito si risolva nell’azione della materia, ma perchè la materia sostanziale si risolve nella creazione e nella manifestazione della mente. Noi scopriamo che l’universo dà segni dell’esistenza di un potere che lo controlla e che ha qualche cosa in comune coi nostri spiriti individuali — non, per quel che abbiamo visto, emozione, moralità, o giudizio estetico, ma la tendenza a pensare nel modo che, per mancanza d’una parola migliore, noi definiamo come matematico. E mentre molto in esso può essere ostile ai materiali bisogni della vita, molto tuttavia è affine alle fondamentali attività della vita; noi