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nelle acque profonde 195


pensare questo di lui, sebbene, se egli vuol servirsi delle statue, non ce ne vorrà meno di una fila completa, e tutte differenti. Alla stessa maniera i fisici matematici sono ancora occupati a creare immagini dei concetti della meccanica ondulatoria. In breve una formola matematica non può mai dirci che cosa è un oggetto, ma semplicemente come esso si comporta; può semplicemente specificare un oggetto con le sue proprietà. E queste sono poco probabilmente tali da coincidere in toto con le proprietà d’un singolo oggetto macroscopico della nostra vita quotidiana.

Questo punto di vista ci libera da alcune difficoltà o apparenti illogicità della fisica moderna. Noi non abbiamo più bisogno di discutere se la luce consta di particelle o di onde; noi sappiamo che tutto è conosciuto, se noi abbiamo trovato una formola matematica che descriva accuratamente il suo comportamento, e noi possiamo pensare che sia composta di particelle come di onde, secondo il nostro umore e la convenienza del momento.

Concependola modernamente come onde, noi possiamo, se ci piace, immaginare un etere che trasmetta le onde; ma questo etere varia di giorno in giorno; noi abbiamo visto che varierà ogni volta che cambia la velocità del nostro moto. Alla stessa guisa non abbiamo bisogno di discutere se il sistema di onde di un gruppo d’elettroni esiste in uno spazio a tre,