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nelle acque profonde 189


essi non hanno esistenza alcuna, o sussistono per sè stessi nella mente di uno Spirito Eterno».


La scienza moderna mi sembra condurre, per tutt’altra via, ad una conclusione non molto differente. La biologia, studiando la connessione tra i primi anelli della catena A, B, C, D, sembra s’incammini verso la conclusione che siano tutti della stessa fondamentale natura. Questo è, occasionalmente, stabilito nella forma specifica che, credendo i biologi che C, D siano fatti materiali e meccanici, anche A e B debbono essere meccanici e materiali; ma è altrettanto giustificato formulare questo risultato affermando che, essendo A, B atti dello spirito, anche C, D sono della stessa natura. La scienza fisica, curandosi poco di C e D, procede direttamente verso la fine della catena; il suo scopo è di studiare il comportamento di X, Y, Z. E, per quanto a me sembra, le sue conclusioni suggeriscono che l’ultimo anello della catena, sia che noi ci rivolgiamo al cosmo come un tutto, sia che ci rivolgiamo alla più interna struttura dell’atomo, sono della stessa natura di A e B — della natura del pensiero puro; noi siamo condotti alla conclusione di Berkeley, ma ci siamo arrivati dall’altro capo della catena. Quindi noi arriviamo all’ultimo delle tre alternative di Berkeley, e le altre ci appaiono, al confronto, senza importanza.

Non è da discutere se «oggetti esistano nella mia mente, o in quella d’altro spirito creato» oppure no;