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174 nelle acque profonde


Noi possiamo solamente progredire discutendo le leggi che governano i cambiamenti della sostanza, e producono così i fenomeni del mondo esterno. Noi possiamo paragonare questi con le astratte creazioni delle nostre menti.

Per esempio, un ingegnere sordo studiando l’azione d’una pianola, può da prima tentare d’interpetrarla come una macchina, ma sarà deluso dal continuo ripetersi degli intervalli 1, 5, 8, 13 nel movimento dei dischi. Un musicista sordo, sebbene non possa sentire nulla, riconoscerà immediatamente questa successione di numeri come gli intervalli d’un accordo perfetto, mentre altre successioni che compaiano con minore frequenza gli suggeriranno altri accordi musicali.

Su questa via egli troverà una parentela tra i suoi propri pensieri e i pensieri che sono stati di guida nella costruzione della pianola; dirà che esso è venuta al mondo attraverso il pensiero d’un musicista. Nella stessa maniera, uno studio scientifico del divenire dell’universo ha suggerito una conclusione che può essere riassunta, sebbene molto ingenuamente e inadeguatamente, perchè noi non abbiamo un linguaggio a nostra disposizione, che non sia prodotto dei nostri concetti e delle nostre esperienze terrene, affermando che l’universo sembra essere stato preordinato dalla mente d’un matematico puro.