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nelle acque profonde 173


retti. E fu una scelta molto infelice. Altre scelte, meno soggette ad obiezioni, potrebbero farsi come, per esempio, la legge di probabilità, le regole d’operazioni con numeri «immaginari» — cioè numeri contenenti la radice quadrata della unità negativa — o la geometria a più dimensioni. Tutte queste branche della matematica furono originalmente create dal matematico in termini di astratto pensiero, praticamente non influenzato dal mondo esterno, e niente prendendo dall’esperienza; essi formano «un mondo indipendente creato dalla intelligenza pura».

E adesso vien in luce che il giuoco delle ombre che noi descriviamo come la caduta d’una mela, il flusso e il riflusso delle maree, il movimento di elettroni nell’atomo, sono prodotti da attori che sembrano essere molto al corrente con questi concetti puramente matematici — con le nostre regole del giuoco degli scacchi, che noi abbiamo formulato prima di scoprire che le ombre sulla parete stanno anch’esse giocando a scacchi.

Se noi tentiamo di scoprire la natura della realtà al di là delle ombre, noi ci troviamo di fronte al fatto che ogni discussione sull’ultima natura delle cose deve necessariamente rimanere sterile, perchè noi non abbiamo cosa estranea con cui paragonarla. Per questa ragione, prendendo in prestito la frase di Locke, «la reale essenza della sostanza» è per sempre inconoscibile.