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152 la relatività e l'etere


deviata dal suo moto rettilineo uniforme dalla spinta d’una forza, ma dalla curvatura d’un continuo.

È già difficile abbastanza immaginare un continuo a quattro dimensioni senza distorsioni, e molto più difficile è immaginare le sue distorsioni; ma l’analogia del caso a due dimensioni di una area può aiutare. Superfici come un campo di cricket o la pelle della nostra mano sono continui a due dimensioni; l’analogo delle distorsioni prodotte da masse gravitazionali sono rispettivamente rialzi del terreno o vene. La palla da cricket che rotola sopra un rialzo del terreno è «deviata dal suo movimento rettilineo» come una cometa o un raggio di luce passando vicino al sole. E la combinata distorsione del continuo quadridimensionale prodotto da tutta la materia nell’universo ha per effetto che l’universo si richiude su sè stesso, così che lo spazio diventa «finito»: che è il risultato già discusso nel secondo capitolo.

Spazio e tempo come entità separate sono già scomparsi dall’universo; persino le forze gravitazionali adesso scompaiono, non lasciando altro che un continuo curvo. La scienza del secolo decimonono ha ridotto l’universo a un gioco di forze di due specie soltanto — forze gravitazionali che governano i maggiori fenomeni dell’astronomia, non contando i nostri corpi e tutto quello che esiste sulla terra, e forze elettromagnetiche, che controllano altri fenomeni fisici come la luce, il calore, il suono, la coesione, l’ela-