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144 la relatività e l'etere


concetto; la sua esistenza è altrettanto reale o irreale, quanto quella dell’equatore o del polo Nord o del meridiano di Greenwich. È una creazione dello spirito, non della sostanza solida. Noi abbiamo visto che l’etere, che è il medesimo per noi tutti, perchè distinto dal mio e dal vostro etere, deve essere supposto pervadere così tutto il tempo come tutto lo spazio e che nessuna valida distinzione può esser fatta tra la sua esistenza nello spazio e nel tempo. La divisione del tempo a cui noi ragguagliamo la dimensione temporale è naturalmente a portata di mano, cioè la divisione in giorni, ore, minuti e secondi. E se non si vuol pensare che questa divisione sia qualcosa di materiale, ciò che nessuno fa o ha mai fatto, non si è nemmeno giustificati di pensare l’etere come qualcosa di materiale.

Nella nuova luce della teoria della relatività, noi vediamo che un etere materiale che riempia lo spazio può soltanto esistere se accompagnato da un etere materiale riempiente il tempo: i due stanno insieme o cadono insieme. Così noi abbiamo motivi sicuri di pensare l’etere come una pura astrazione; esso è una «abitazione locale e un nome». Ma una «abitazione locale» per che scopo?

L’universo consta solo di onde e noi introducemmo da principio l’etere come il sostantivo del verbo «vibrare». Questa concessione deve essere adesso abbandonata, perchè l’etere assolutamente senza