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la relatività e l'etere 135


nostri presupposti preliminari. Nella sua essenza la teoria della relatività implica semplicemente la negazione di questi presupposti preliminari, cosicchè le due ipotesi sono esattamente antitetiche.

Proprio a causa di ciò, la questione è posta nettamente, e l’esperimento è in grado di decidere ciò. Il verdetto non lascia adito a dubbi; noi abbiamo visto che gli sforzi sperimentali per scoprire l’etere sono falliti, e così facendo noi abbiamo confermato l’ipotesi della teoria della relatività. Ogni singolo esperimento ogni volta effettuato ha deciso, per quanto noi sappiamo, in favore dell’ipotesi della relatività. Per questa via l’ipotesi d’un etere meccanico è stata detronizzata, e il principio di relatività collocato al suo posto. Il segnale della rivoluzione fu un breve lavoro di Einstein, pubblicato nel giugno 1905. E con la sua pubblicazione, lo studio dell’intima essenza della Natura dagli scienziati ingegneri passa ai matematici.

Sino a questo punto, noi abbiamo pensato lo spazio come qualcosa intorno a noi, e il tempo come qualcosa che scorre sopra di noi, o anche dentro di noi. Le due cose sembravano essere, in maniera fondamentale, differenti. Noi possiamo tornare sui nostri passi nello spazio, ma non nel tempo; noi possiamo muoverci lentamente o velocemente o niente del tutto, nello spazio, a nostra scelta, ma non possiamo regolare il fluire del tempo; esso pro-