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la relatività e l'etere 131

ragionamento filosofico», di cui le prime due suonano così:


REGOLA 1

Noi non dobbiamo ammettere maggior numero di cause naturali di quelle necessarie e sufficienti per spiegare le loro apparenze.

A questo scopo i filosofi dicono che la Natura non fa niente invano, e il più è vano, se il meno è sufficiente; perchè la Natura ama la semplicità e non gradisce la pompa di cause superflue.

REGOLA 2

Quindi agli stessi effetti noi dobbiamo assegnare, per quanto è possibile, le stesse cause.

Così per la respirazione nell’uomo o negli animali; la caduta di una pietra in Europa o in America; la luce del fuoco della nostra cucina e quella del sole; la riflessione della luce sulla terra o sui pianeti.


Qui vi è, tuttavia, un fatto più importante di questo, contro la supposizione che l’etere luminoso trasmetta radiazioni e azioni elettriche.

Noi abbiamo visto che elettricità, magnetismo e luce tutti sembrano cospirare per impedirci di mettere in evidenza il moto attraverso l’etere, ma rimane la gravitazione; questa è stata sempre tenuta a parte dagli altri fenomeni fisici, ed è sembrata essere di natura differente. Ora la legge di gravitazione im-