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la relatività e l'etere 127


tutto l’universo, noi non possiamo mai dire che cosa intendiamo per riposo assoluto, finchè non l’abbiamo trovato. Il principio d’Einstein ci dice adesso che per tutto quello che riguarda i fenomeni osservabili della natura, noi siamo liberi di definire il «riposo assoluto» nel modo che più ci piace. Questo è una dichiarazione sensazionale. Noi abbiamo perfettamente il diritto di dire, se così preferiamo, che questa stanza è in quiete, e la Natura non ci dirà di no. Se la Terra ha una velocità di 1000 miglia al secondo attraverso l’etere, possiamo supporre allora che l’etere soffii per questa stanza «simile a un vento in un boschetto di alberi» con una velocità di 1000 miglia al secondo. E il principio di relatività assicura che tutti i fenomeni naturali, in questa stanza, non risentono effetto alcuno da questo vento di 1000 miglia al secondo; e sarebbe pure lo stesso se il vento soffiasse a 100.000 miglia al secondo — o se al contrario questo vento non ci fosse del tutto.

Non è affatto sorprendente e neanche nuovo che tutti i fenomeni meccanici, che non hanno niente a che fare con il supposto etere, debbano restare gli stessi; noi abbiamo visto che questo era conosciuto da Newton. Ma se un etere realmente esiste, sembra strano che i fenomeni ottici ed elettrici debbano essere gli stessi sia che l’etere che li propaga sia in riposo o soffii sopra e attraverso di noi a migliaia di mi-