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la relatività e l'etere 123


moto attraverso l’etere deve avere per effetto che le particelle cambino del pari la loro posizione e non tornino allo stato di quiete relativa, finchè il corpo non si sia contratto d’una certa quantità calcolabile. E questa quantità è precisamente quella necessaria per spiegare il risultato nullo dell’esperimento Michelson-Morley.

Questo non solamente spiegava pienamente e completamente perchè l’esperienza Michelson-Morley fosse fallita, ma di più dimostrava che ogni asta materiale doveva necessariamente contrarsi, precisamente di quel tanto da celare il moto della terra attraverso l’etere, così che tutti gli esperimenti simili erano condannati a priori al fallimento.

Ma altri tipi di aste da misura sono conosciute nella scienza; fasci di luce, forze elettriche, e così via, possono essere adoperati per misurare le distanze da un punto ad un altro e fornire così il mezzo per ottenerne una misura. Si pensò che dove aste materiali avevano fallito, mezzi ottici ed elettrici potevano avere successo. Il tentativo è stato fatto, ripetutamente e in varie forme — i nomi del defunto Lord Rayleigh, di Brace, di Trouton sono eminenti in questa serie di sperimentatori. E ogni volta è mancato il successo. Se la terra ha una velocità x attraverso l’etere, ogni apparecchio che mente umana può inventare falsa la misura di x aggiungendo una ve-