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116 la relatività e l'etere


erano le radiazioni che, come noi sappiamo, possono prendere una qualunque delle varie forme: luce, calore, radiazione infrarossa e ultravioletta, onde elettromagnetiche, raggi X, raggi γ e radiazione cosmica.

Il fenomeno astronomico dell’«aberrazione della luce» come parecchi altri, mostra che, se un tale etere esiste, la terra e tutti gli altri corpi mobili debbono attraversarlo senza difficoltà. O, se noi prendiamo posizione sulla terra e studiamo i fenomeni da questo punto di osservazione, l’etere deve passare attraverso gli interstizi fra la terra e gli altri corpi solidi senza incontrare ostacoli: «come il vento attraverso un boschetto di alberi», per adoperare la famosa ma inesatta similitudine di Thomas Young. Essa è inesatta perchè, nel fatto concreto, il vento agisce sugli alberi; il movimento delle loro foglie, frasche e rami dà indicazioni sulla sua forza. Ma si può dimostrare che il moto attraverso l’etere non può in grado minimo disturbare i corpi solidi, che sono in riposo sulla terra, o agire sui loro movimenti se essi si muovono; noi non dobbiamo aggiungere la resistenza dell’etere alla resistenza dell’aria, discutendo su che cosa impedisca alla nostra automobile d’andare a velocità maggiore.

Così se un etere esiste, è affatto indifferente, sia che il vento d’etere soffii sopra di noi con velocità d’un miglio all’ora, o di mille miglia.