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leggenda della nat. di s. g. battista | 15 |
l’altro. Onde diceva: Poenitentiam agite, et neminem concutiatis. Fate penitenzia, e non fate ingiuria l’uno all’altro. Dovemo sapere che la nativitade di Santo Giovanni si celebra per tre ragioni. La prima si è, perciò che fue santificato nel corpo della madre sua. La seconda è, perciò ch’egli prima annunziòe a noi la eternale allegrezza, cioè Cristo. La terza è, imperciò che l’Angelo disse: In nativitate eius multi gaudebunt. Nella sua nativitade molti si rallegreranno. E perciò degna cosa è, che noi ci rallegriamo nella sua nativitade. Dovemo sapere che Santo Giovanni ebbe in sè la perfezione di tutti li Santi. Onde egli fue Profeta, quando disse: Qui post me venturus est, ante me factus est. Quegli che verrà dopo me, fue fatto prima di me. Fue più che Profeta, quando col dito mostrò quello che profetavano li Profeti con la lingua. Fue Apostolo, perciò che fue mandato da Dio. Onde fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Johannes. Fue mandato da Dio uno uomo c’avea nome Giovanni. Fue martire, imperciò che per la giustizia sostenne morte. Fue confessore, perciò che confessus est, et non negavit. Confessòe Cristo, e nol negòe. Fue vergine; onde per la virginitade sua fue chiamato Angelo: Ecce ego mitto Angelum meum. Io mando l’Angelo mio. Dovemo sapere, che questo dìe della nativitade di Santo Giovanni Battista passò di questa vita Santo Giovanni Evangelista, cioè in simigliante dìe, rivolti anni. Ma celebriamo la sua festa nel terzo dìe dopo Natale; imperciòe che in quello dìe fue dedicata1 la sua ecclesia, e la nativitade del Batista si rimane nel suo dìe. Ancora dovemo sapere che non è convenevole cosa di contendere qual sia in paradiso maggiore tra il Batista, o lo Evangelista, secondo che molti contendono; e questo fue mostrato miracolosamente da Dio. Onde furono due dottori della divina Scrittura, l’uno delli quali faceva maggiore lo Batista, e l’altro lo Evangelista; e di ciò dovevano disputare insieme palesemente. E avendo ordinato lo dìe della disputazione, ciascuno procacciava le autoritadi e le ragioni, con le quali potesse provare e magnificare quello che più aveva in animo. E la notte dinanzi
- ↑ Così leggo colla scorta del latino che dice dedicata fuit. Il codice ha edificata.
in A, a guisa dei neutri latini per i peccati, l’usò anche Dante Par. 17. 33. L’Agnel di Dio, che le peccata tolle. Di questa fatta nomi ha non pochi la lingua nostra appo gli Antichi, e molti sono già registrati nella Crusca, ed altri vi si potrebbero registrare, come le merita, che si legge nella Vita di S. Elisab. 48. Allora da tutt’i suoi parenti ed amici fue chiamato le merita di Santa Elisabet; e le indizia, che si ha nella Vita stessa pag. 49. Le cui indizia di morte erano queste ec.