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Cristo, ripetevano il detto: Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo pe’ Giudei, stoltezza pe’ Gentili1. Se v’era tempo in cui la prudenza umana pareva unico spediente ad ottener qualche cosa in un mondo del tutto impreparato a ricevere dottrine, sì nuove, sì ripugnanti alle umane passioni, sì opposte alla civiltà, allora ancor floridissima, dei Greci e dei Romani, certo era quello della prima predicazione della fede. Ma gli Apostoli quella prudenza disdegnarono, perchè ben conoscevano il precetto di Dio: Piacque a Dio di salvare i credenti per mezzo della stoltezza della predicazione2. E come fu sempre, così oggi ancora, questa stoltezza per quelli che sono salvati, cioè per noi, è la virtù di Dio3. Lo scandalo del Crocifisso, come per lo innanzi, così sempre in seguito ci fornirà l’arma più potente di tutte; come altra volta, così di poi, in quel segno otterremo vittoria.


Tuttavia, o Venerabili Fratelli, quest’arma perderà della sua efficacia o sarà del tutto inutile, se si trovi in mano d’uomini, che non siano assuefatti alla vita interiore con Cristo, non educati nella scuola della vera e soda pietà, non appieno infiammati di zelo per la gloria di Dio e per la propagazione del suo regno. Gregorio sentiva siffattamente questa necessità, che la più grande sollecitudine adoperava nel creare e vescovi e sacerdoti, animati

  1. 1 Cor. i, 23.
  2. Ibid. i, 21.
  3. Ibid. i, 18.