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carità consecriamoci per intero; cedano a lei le cose nostre tutte, a lei si pospongano gli interessi nostri personali e le proprie comodità, facendoci tutto a tutti1 per guadagnare tutti al Signore, dando la stessa nostra vita, ad esempio di Cristo, che ne impone il dovere ai pastori della Chiesa: Il buon pastore dà la vita per le sue pecorelle2.
Questi preziosi ammonimenti abbondano nelle pagine che il Pontefice S. Gregorio ha lasciato scritte, e sono espressi con forza di gran lunga maggiore nei molteplici esempî della sua vita ammirabile.
Or siccome codeste cose tutte sgorgano necessariamente e dalla natura dei principî della rivelazione cristiana e dalle proprietà intrinseche che deve avere il nostro apostolato, voi ben vedete, Venerabili Fratelli, quanto vadano errati coloro, che stimano di rendere servigio alla Chiesa e di fruttificare alla salute delle anime, allorchè per una cotale prudenza della carne sono larghi di concessioni alla scienza di falso nome, nella funesta illusione di poter così guadagnare più facilmente gli erranti, ma in verità nel continuo pericolo di andar perduti essi stessi. La verità è una sola e non può essere dimezzata; essa perdura eterna e non va soggetta alle vicende del tempi: Gesù Cristo ieri ed oggi, egli (è) anche ne’ secoli3.