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poteva loro darla, se non Cristo pel tramite della Chiesa: Io venni perchè abbiano la vita e l’abbiano più abbondantemente1. Ed ebbero veramente la vita ed abbondante, appunto perchè dalla Chiesa non potendo venire altra vita se non la soprannaturale delle anime, questa tutte le altre energie della vita, anche solo di ordine naturale, in sè racchiude e rafforza. Se la radice è santa, santi saranno pure i rami, diceva S. Paolo al popolo gentile,... e tu pur essendo oleastro sei stato innestato in quelli e sei divenuto partecipe della radice e della fecondità dell’olivo2.

Oggi per lo contrario, sebbene il mondo goda una luce sì piena di civiltà cristiana e sotto questo rispetto non possa neppur da lontano paragonarsi a quello dei tempi di Gregorio, sembra però stanco di quella vita, che pure è stata ed è tuttavia fonte precipua e spesso unica di tanti beni, non pure passati, ma presenti eziandio. Nè solo, come avvenne in altri tempi al sorgere delle eresie e degli scismi, taglia se stesso fuori del tronco quasi ramo inutile, ma pone la scure alla radice prima dell’albero che è la Chiesa, e si sforza di inaridirne il succo vitale, perchè la rovina di lei sia più sicura ed essa più non rigermini.

In quest’errore, che è il massimo del nostro tempo e la fonte onde dimanano gli altri tutti, sta l’origine di

  1. Ioann. x, 10.
  2. Ad Rom. xi, 16, 17.