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80 illustri italiani

Tu, germanico eroe, che in biondo pelo
     Mostri, invitto Francesco, alto consiglio,
     Tu ricomponi alla piangente il velo,
     Ch’ella t’è madre, e madre prega il figlio,
     Vien, pugna, e salva la ragion del cielo,
     Chè ben per Dio si corre ogni periglio.
     i Vieni, e al furor del seme empio di Brenno
     Il petto opponi di Camillo e il senno.

Nell’edizione di Venezia, poi di Milano, sostituì:

Soccorri Ausonia, che l’oneste gote
     Di nuova vita colorando viene,
     E il crin nell’elmo a chiuder torna, e scuote
     L’asta, i ceppi gettando e le catene.
     Aitala, gran padre, e a te devote
     Tante l’are arderan su queste arene,
     Deh! le bell’alme elette, in cui s’affida
     L’itala libertà, soccorri e guida.
Tu, magnanimo eroe, che alla dolente
     Dell’antico servaggio hai rotto i ferri,
     Che in frale umana spoglia alternamente
     li coraggio d’un dio palesi e serri,
     Tu che, forte del brando e della mente,
     L’umil sollevi ed il superbo atterri,
     La ben comincia impresa alfin consuma,
     E sii d’Ausonia l’Alessandro e il Numa.

Nel Fanatismo invoca

Dolce dell’alme universal sospiro
Libertà, santa dea, che de’ mortali
Alfin l’antico adempì alto desiro1,
Vieni ed impenna a questo canto l’ali,
Libertà bella e cara, e all’arco mio
Del vero adatta e di ragion gli strali.

E qui schiera i delitti dei papi, di buona radice iniqua pianta, e infamie d’ogni sorta,

  1. Compi alfine l’antico desiro
    Dell’Europa, ch’è tutta per te.