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54 illustri italiani

colonne antiche. Ivi bagni, ivi una fontana intermittente1, che cascava romoreggiando in una sala decorata di statue, e perdeasi nel lago, sul quale vogando, suo padre gli raccontava le storielle de’ luoghi, e gli mostrava il terrazzo da cui una donna, avendo il marito ammalato di incurabile ulcera, volle mostrargli come si possa sottrarsi ai dolori, precipitandosi essa nelle onde e seco, traendolo.

Questa miserevole disperazione al filosofo parea degna di monumento, quanto la costanza di Arria moglie di Cecina Peto2.

Viepiù comoda eragli la villa di Laurento, a diciassette miglia da Roma, fra pascoli di pecore, di bovi, di cavalli, in clima d’eterna primavera e di calma ridente, ove il sole non si mostra in estate che a mezzo il di. Spazioso portico a vetriate, riparo contro la cattiva stagione, introduce all’abitazione, e attorno praterie sempre verdi, boschi fantastici, impenetrabili dai raggi solari. La sala da pranzo si sporge sul mare e lo prospetta da tre lati, mentre apre s’un verziere, arricchito di mori, di fichi pompejani, di rose tarantine, di legumi d’Aricia, d’erbe per la cucina; a mezzo della galleria trovasi la camera da letto, vicino all’incessante mormorio d’una fontana; poco lungi è lo studio, al gran sole, rivestito di marmo e colle lucide pareti adorne d’uccelli e fiori e fronde, e con libri che mai troppo si leggono e rileggono. La sala è ricreata da una nappa d’acqua, e l’inverno da un tepidario nascosto ne’ muri. Una scala conduce nei bagno a sole aperto, un altro all’ombreggiato. Nè vi mancano il giuoco della palla, la cavallerizza, una galleria sotterranea dove ripararsi dalla canicola, una esposta che conduce ad una fuga di camere sì ben collocate da evitar il sole dall’una all’altra3. E le

  1. Alla villa, che dalla fontana intermittente dicesi Pliniana, non è il minimo vestigio di antichità.
  2. Ep. VIII, 24. Altri suicidj sono menzionati con lode da Plinio. Il suo tutore Aristone, sentendosi preso da febbre, disse a Plinio: — Sentite il mio medico; io non sono insensibile alle preghiere di mia moglie, alle lagrime di mia figlia, all’inquietudine de’ miei amici, ma non voglio patimenti inutili»; e Plinio gli promise d’avvertirlo quando fosse opportuno uccidersi, ma fortunatamente guarì. Rufo, fratello di Spurina, uomo d’alta ragione, preso dalla gotta, disse a Plinio che avea stabilito di lasciarsi morire, nè preghiere di parenti o d’amici valsero a stornarlo.
  3. Quando si tratta di delineare qualunque sia edifizio degli antichi, s’incontrano mille difficoltà. Forse venti diversi piani si fecero della villa di Plinio, diversissimi tra loro. L’architetto francese L. P. Hudebourd scrisse nel 1838, Le Laurenlin, maison