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26 | illustri italiani |
simo giorno del secondo mese dell’anno tremila cinquecencinquantotto, diretto dalla venerabile Saba II».
Dopo le dimande consuete, i sette angeli con le loro cifre stanno davanti al pupillo:
D. Di’ loro che un amico del maestro N. essendo passato di qui, e dovendo rivenire domani, ha attestato al nostro compagno venerabile Alessandro II, il desiderio di vedere le nostre operazioni di loggia: che abbiamo ricevuto a quell’oggetto gli ordini del nostro maestro, li quali non essendo abbastanza chiari, noi gli domandiamo se esso possa chiarirceli, e se a quest’effetto dobbiamo pregare il G. C. (Gran Cofto) istesso di favorirci della sua presenza.
R. Io vedo venire la nube del G. C.; egli ne scende: viene accanto a me, io gli ho baciato la mano; ho ancora la sua cifra sul petto.
D. Che la maestra scenda dal trono e lo saluti in suo nome, e di tutta la L=L, ringraziandolo della grazia che si compiace farci.
R. Saluta ancora colla sua spada, fa un circolo nell’aria, pronuncia la parola Eloim, e mette la punta della sua spada in terra.
D. Digli rispettosamente che il suo amico, ecc. Lo preghiamo volerci prescrivere quello abbiamo da fare.
R. Potete farlo entrare nella L=L, tenergli un discorso, poi far lavorare Alessandro. Ecco tutto...
D. Se dobbiamo farlo operare nella caraffa o entrare nel tabernacolo....
R. Meglio farlo operare come sin ora; altrimenti potrebbe andar male....
D. Tutta la L=L desidera che tutto sia riuscito a sua intera soddisfazione.
R. Saluta con la spada....
D. Se vi sono ancora ordini o consigli da darci...
R. No.
D. Andiamo pregarlo di darci la sua benedizione.
R. Stende la mano e la dà di tutto cuore.
D. Ringraziatelo. E voi fratelli e sorelle ricevetela. Gli angeli sono ancora con te?
R. Sì.
D. Mettiti a ginocchio, e di’ loro di far l’adorazione con noi, e accomanda loro la L=L.