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frà bernardino ochino | 307 |
Il Boverio argomenta che, se il Beza lo giudicò ipocrita, vuol dire che l’Ochino finì cattolico1. Ma ognun comprende che allude alle opinioni antitrinitarie del frate, per le quali i dissidenti fra loro rimbalzavansi ingiurie, non meno violente che contro i Cattolici.
- ↑ Il Graziani nella vita del cardinale Comendone, ove molte cose pone intorno all’Ochino, dice al lib. I, cap. 9: — Ochinus Polonia excessit, ac omnibus extorris ac profugus, cuna in vili Moraviæ pago a vetere amico hospitio esset acceptus, ibi senio fessus, cum uxore ac duabus filiabus, fìlioque uno, peste interiit» . Esso Graziani attribuisce il merito dell’Ochino piuttosto alla dizione che al fondo. «Fuit vir non ineruditus, quamquam majori multo verborum quam rerum doctrina excultus, sed patrio sermone (nam latinas literas vix didicerat) in eo quod sciret adeo comptus, ornatusque et copiosus, ut mirum in modum captos specie ac nitore orationis teneret audientium animos. Nam hominum nostrorum plerique conciones, quæ, more antiquitus tradito, de divinis rebus in templis habentur, frequentant celebrantque, non tam quidem quo mentem præceptis cœlesti doctrina haustis instruant ad religionem, ad pietatem excitent, quam quod ducuntur orantis ingenio, et genere illo speciosæ et omnibus undique luminibus omnibus, undique floribus exornatæ atque expolitæ orationis delectantur. Cœterum inde nihilo meliores effecti, piane iidem abeunt, qui venerant». E prosegue descrivendo le arti della falsa eloquenza de’ predicatori. Pag. 126.
Il Sandio, nella Biblioteca Antitrinitaria, dà la nota di tutte le opere dell’Ochino. Noi rammenteremo, oltre le suddette prediche in tre volumi, a Zurigo 1555, e in-4° senza data, il Dialogo del Purgatorio, 1555; Sposizione sull’epistola ai Galati; Risposta alle false calunnie e impie bestemmie di F. A. Caterino, 1546; Prediche, novene. Laberinto del libero o ver servo arbitrio: prescienza, predestinazione e libertà divina, e del modo d’uscirne. Basilea s. a. tradotto anche in latino. A torto si disse che la traduzione latina de’ suoi Trenta dialoghi fosse opera del celebre Castalion. I primi sette furono stampati a Venezia nel 1542-43: Dialoghi VII del reverendo padre frate Bernardino Ochino senese, generale de’ frati Cappuccini: e trattano,
1. Del modo d’innamorarsi di Dio; fra la duchessa e Bernardino.
2. Del modo di diventar felice; fra la duchessa di Camerino e Bernardino.
3. In che modo la persona si debba reggere bene; Maestro e Discepolo.
4. Dialogo del ladrone in croce; fra Uomo e Donna.
5. Dialogo del convertirsi presto; fra Cristo e l’anima.
6. Dialogo del peregrinaggio per andar in paradiso; fra Angelo Custode e l’anime purganti.
7. Dialogo della divina professione; fra Uomo e Donna.
Vennero poi tutti pubblicati a Basilea nel 1563 da Pietro Perna. Nel XXVIII ragiona quo pacto tractandi sunt hæretici, e stabilisce si deva punirli di morte.