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frà bernardino ochino | 305 |
l’indissolubilità del matrimonio, a fronte delle principesche lubricità. Ma già Lutero, per ingrazianirsi il landgravio d’Assia, aveva approvato la bigamia: ora l’Ochino, nel XXI de’ suoi Trenta dialoghi sostenne che un marito, il quale abbia moglie sterile, malescia, insopportabile, deve prima implorare da Dio la continenza; e se tal dono, chiesto con fede, non possa ottenere, può senza peccato seguire l’istinto, che conoscerà certamente provenire da Dio, e prendersi una seceonda moglie senza sciogliersi dalla prima1.
Era una bassa condiscendenza a Sigismondo, re di Polonia, inuzzolito di nuove nozze: e meritò all’Ochino lo sdegno di molti cat-
- ↑ Telipoligamus. Quid vero mihi das consilii?
Ochinus. Ut plures uxores non ducas, sed Deum ores ut tibi continentem esse det.
Telipoligamus. Quid si nec donum mihi, nec ad se petendum fidem dabil?
Ochinus. Tum, si id feceris ad quod te Deus impellet, dummodo divinum esse instinctum exploratum habeas, non peccabis. Si quidem in obediendo Deo errare non potes.
B. Ochini senensis dialogi XXX in duos libros divisi.
Altri ne giunsero colà quando il senato di Milano, informato che alcuni sudditi svizzeri, banditi da Locarno per causa di religione, si erano ridotti ad abitare nel dominio milanese, ordinò fra tre giorni dovessero abbandonarlo, sotto pena della vita.
I Zuricani fecero partecipi i poveri delle limosine pubbliche; permisero erigessero una chiesa italiana nel tempio di San Pietro, con proprio pastore, che fu Giovanni Beccaria, il quale si conformasse ai riti e ai dogmi del Cantone, giurasse obbedienza al magistrato e al sinodo: provvedendolo di cinquanta zecchini, cenquindici brente di vino, diciotto moggia di grano e due di avena; pel quale servizio mandavansi da Berna duemila cinquantanove fiorini, censessanta da Basilea, trentatre e mezzo da Bienne, altri da Losanna.
Pure il loro modo di vestire e il linguaggio e il vivere strano li facea ridicoli al vulgo. Poi presto gittossi zizzania fra il Beccaria e il Bullinger, onde quello cessò da pastore, e sottentrogli l’Ochino, che, a poco andare, come eretico ne fu cacciato. Anche Anton Maria Besozzi nel 64 fu posto in carcere per aver enunciato dogmi contrarj ai dominanti. Nè i Locarnesi ebbero più ministro proprio, e dovettero pagar la decima di tutte le eredità, contro quanto erasi prima stipulato.
Sobborgo degli Italiani fu detto quello dove prese stanza la comunità di Locarno in Zurigo, gli atti della quale erano tenuti da Lodovico Ronco. A Locarno per qualche tempo nessuno voleva comprare la seta, raccolta sui poderi di questi eretici: onde Francesco Orelli ne mandò di molta, invece di denaro, al fratello Luigi. Il quale ne aprì magazzino a Zurigo, e introdusse telaj e stoffe non più vedute colà: donde cominciarono il prosperamento di tale arte e le piantagioni dei gelsi. Le case dei Duni, degli Orelli, dei Muralti, de’ Pestalozzi produssero poi personaggi benemeriti della scienza e dell’umanità.