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268 | illustri italiani |
dare il calore, così vuolsi la fede viva per produrre la carità. La fede è l’albero; la carità è il frutto. Ma per fede intendo quella che vive nell’anima, che viene dalla grazia di Dio. che attaccasi con confidenza illimitata a tutte le parole di Dio. Quando Cristo dice Chi crederà, fia salvo, il discepolo che crede non dee aver più il minimo dubbio sulla sua salute».
Come ella protestava di non cedere a chichessia quanto alla fede, il Valdes soggiungeva: — Badate bene. Se vi chiedono se credete gli articoli della fede, assicurate di sì: ma se vi chiedono se credete che Dio ha perdonato i vostri peccati, voi rispondete che lo credete, ma non ne siete sicura. Se accettate con piena fede le parole di Cristo, allora, anche provando pentimento dei vostri peccati non esiterete a dire con tutta sicurezza: Iddio medesimo ha perdonato i miei peccati».
Giulia l’interrogò qual fosse cotesta via della salute, e il Valdes rispondeva: — Tre vie conducono alla cognizione dell’onnipotenza di Dio. Il lume naturale che fa conoscere l’onnipotenza di Dio; l’antico Testamento che ci mostra il Creatore come terribile all’iniquità: finalmente Cristo, via luminosa e maestra. Cristo è amore: laonde quando conosciam Dio per mezzo di lui, lo conosciamo come un Cristo d’amore. Dio ha soddisfatto pel peccato: solo il Dio infinito potea pagare un debito infinito. Ma non basta crederlo: bisogna sperimentarlo. Ogni giorno, qualche momento consacrate a meditare sul mondo, su voi stessa, su Dio, su Gesù Cristo senza astringervi in modo superstizioso: fatelo in libertà di spirito, scegliendo la camera che vi par più opportuna; foss’anche quando vegliate nel vostro letto. Due immagini abbiate sempre davanti agli occhi: quella della perfezione cristiana, e quella della vostra imperfezione. Questi libri vi faranno avanzare in un giorno, più che gli altri in dieci anni. La stessa Scrittura, se non la leggete con tale umiltà di spirito, potrebb’essere un veleno per l’anima vostra. La predica ascoltate con umile spirito».
Giulia. — Ma se il predicatore è del gran numero di quelli che, invece di predicar Cristo, ciarlano cose vane e inutili, tratte dalla filosofia o da non so qual teologia: che contano baje e favole, volete ch’io li segua?».
Valdes. — Fate in tal caso quel che vi pare preferibile. I momenti più cattivi per me sono quelli che perdo a sentir predicatori quali voi li descrivete; onde rado mi succede».