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aonio paleario 239

ghiera, la fiducia nella predestinazione, per quanto il demonio ci tenti per levarcela e per farci credere che, se per fragilità cadiamo in peccato, noi diveniamo vasi d’ira e dimenticati dallo Spirito santo. Sant’Agostino dice che niun de’ santi è senza peccato; nè perciò cessa d’essere santo se con affetto ritiene la santità. È gran cecità l’accusare i Cristiani di presuntuosi se si vantano di possedere lo Spirito santo; anzi senza questo vanto non sarebbero veri cristiani. Il timore servile sgomenta i reprobi; ma l’amore filiale conforta gli eletti colla fiducia che Dio, per sua misericordia, li manterrà nello stato felice ove gli ha posti, e che i suoi peccati gli furono gratuitamente rimessi.

«Noi siam giunti al fine di questi nostri ragionamenti, ne’ quali, il nostro principale intento è stato di celebrare e magnificare, secondo le nostre piccole forze, il beneficio stupendo che ha ricevuto il Cristiano da Gesù Cristo crocifisso: e dimostrare che la fede per sè stessa giustifica, cioè che Dio riceve per giusti tutti quelli che veramente credono Gesù Cristo avere soddisfatto ai loro peccati: benchè, siccome la luce non è separabile dalla fiamma che per sè sola abbrucia, così le buone opere non si possino separare dalla fede che per sè sola giustifica. Questa santissima dottrina, la quale esalta Gesù Cristo ed abbassa la superbia umana, fu e sarà sempre oppugnata dalli Cristiani, che hanno li animi ebri. Ma beato colui il quale, imitando san Paolo che si spoglia di tutte le sue proprie giustificazioni, nè vuole altra giustizia che quella di Cristo, della quale vestito, potrà comparire sicurissimamente nel cospetto di Dio, e riceverà da lui la benedizione e l’eredità del cielo e della terra, insieme col suo unigenito figliuolo Gesù Cristo, nostro signore, al quale sia gloria in sempiterno, amen».

L’uomo fu creato libero di sua volontà, in modo che la colpa de’ suoi peccati tutta su lui ricade. Il peccato originale fu riconosciuto non con decreto dottrinale, ma condannando chi lo negasse: aggiungendo che, col dirne affetti tutti gli uomini, non vi si comprendea la Beata Vergine, per riverenza alla bolla di Sisto IV sull’immacolata concezione di lei, controversa fra Scotisti e Tomisti. Per quel peccato l’uomo perdette la giustizia e santità primitiva; si attirò lo sdegno e la vendetta di Dio; fu degradato d’anima e di corpo, e soggetto alla morte. Si il peccato, sì le sue conseguenze trasmettonsi alla figliolanza, per modo che nessun uomo può compiere verun atto