Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/242

232 illustri italiani

stesso lo asserisce, come vedemmo. Più facile è l’indicare alcuni suoi principi, divenuti fondamento di altrui dottrine. Così molto si valse di esso la scuola di Portoreale per combattere gli Aristotelici. Il Rosmini suppone abbia il Leibniz desunto da lui il sistema delle monadi, e per verità la teodicea e l’ottimismo del gran tedesco trovansi in germe nelle Poesie filosofiche e in altri lavori del Campanella. Il concetto che in natura nulla si distrugge, ma solo si metamorfosa e si ricompone sotto altre forme, sempre convertendosi e riconvertendosi, Herder lo trasse dal Campanella, pel quale mostra gran venerazione. Esso Campanella (Médicinal. lib. III e VII) dice che la febbre può considerarsi come uno sforzo che fa l’anima contro le malattie: e questa è la dottrina più tardi insegnata dallo Stahl.

Principalmente in questi ultimi anni se ne ridestò la memoria e ripubblicaronsi opere e anche scritture inedite. Herder nell’Adrastea ne stampò le Poesie filosofiche, ristampate a Zurigo il 1834 da Gaspare Orelli; il Garzilli nel 1848 riprodusse a Napoli i Discorsi politici ai principi d’Italia; Villegardelle, Rosset, Tissot voltarono in francese la Città del Sole; Colet, D’Ancona, Baldacchini ne scrissero: aspettasi ancora un giudizio spassionato e intero.