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tommaso campanella 227


Tale è la leggenda. Persone, che consideravano come delitto l’apostasia e la cospirazione, cercarono scagionare il Campanella1: altri che giudicavate eroismo, sostenne l’opposto2. Il servile Parrino e dietro a lui il Giannone, poi il Botta copiandoli, il fanno reo di aver cospirato contro la monarchia spagnuola con frati e vescovi. In somma si è tuttora incertissimi sul costui processo, e tre differenti ne esistono; uno che mostra volesse ribellar il regno per sottoporlo al papa; uno per darlo al Turco; uno per ridurlo a repubblica eretica; poi nel Sant’Uffizio se ne costruì un nuovo, dove i testimonj delle predette accuse si ritrattarono3. Forse alcuni, raccogliendo parole sparse e avventate, lo denunziarono come cospiratore: lanciata una accusa, ogni scaltrito sa come sostenerla e darle apparenza di vero, al che singolarmente s’adoprò l’avvocato fiscale Luigi Xarava, che per le quistioni giurisdizionali essendo stato scomunicato, avea preso vendetta coll’erigere un processo contro Clemente Vili e vescovi. L’assecondarono quei molti che sempre avversano chi ha ingegno distinto e opinioni non comuni; ma difensore del Campanella fu sempre il papa. Il Giannone (lib. XXXV, 1), ricalcando il Parrino come suole, dice che il Campanella aveva in Roma sostenuto lunga prigionia «per la sua vita poco esemplare, e anche per sospetto di miscredenza», dopo di che fu rimandato al suo convento di Stilo. Nulla di ciò risulta; e il nunzio pontifizio, dandone ragguaglio l’11 febbrajo 1600, non ne far cenno: bensì che a quella sua

  1. Vedansi Vito Capialbi, Documenti inediti circa la voluta ribellione di Tommaso Campanella, Napoli, 1840, e Michele Baldacchini, Vita di T. Campanella, Napoli, 1840, e con molte variazioni nel 1847.
  2. Vedi Salvatore de Renzi, La cospirazione di Calabria del 1599.
  3. Il dottore Francesco Antonio Contestabile, di Stilo e quasi contemporano a quegli avvenimenti, dice «che questi furono partoriti dall’odio ed invidia della singolar dottrina del Campanella», che per l’incredibile sua affezione verso la sapienza fu imputato e travagliato dai suoi frati, e poi ripiglia così: — Inoltre per corroborazione che un tal fatto fosse stato aereo e supposto dai suoi malevoli.... si provò, che di tal pretesa ribellione si sono compilati tre processi, uno contrario all’altro e così nullamente agitati al sentimento de’ giuristi, e lo riferisce Specul nel titolo De recusat. Nel 1° si disse, che Campanella volea ribellare il regno per darlo al papa; nel 2° che lo volea donare al Turco; e nel 3° che pretendeva formare una repubblica eretica da sè stesso. E contro de’ detti processi se ne formò poi un altro nel Santo Officio nel quale i testimonj si han ritrattato in utraque causa e di quanto vanamente avean deposto».