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212 | illustri italiani |
di musica, una riunione aggradevole? non risponde, perchè in sulle prime ne sarebbe tentato; ma tanto bilancia, tanto pesa, tanto calcola e riflette, che alla fine sempre rifiuta. Nulla il rimuove mai da quello che si è proposto di fare, e talvolta soltanto persiste per la semplice ragione d’esserselo proposto: ma si trova docilità somma in lui, là dove quasi mai negli autori non suol trovarsi; nelle idee, nei versi suoi, i quali puoi seco analizzare e censurare quasi fossero d’altrui. Ma ciò che v’ha di più singolare in lui è l’arte difficilissima, che a maraviglia possiede, di farsi perdonare dai malvagi la bontà, dagl’ignoranti la scienza, dai viziosi la virtù, e dalle donne l’indifferenza».
Altri meno indulgenti dissero ch’egli era fervoroso e instabile amante, pacato e costante amico. Fatto è che, fortunato di amici e d’amanti, caro a’ suoi e modello di bontà, senza le protezioni legali, di cui fu accusato il Monti, visse caro nel suo paese colla benevolenza e colle lodi che si ricambiavano quei buoni vecchi, per ciò derisi dalla nuova società, tutta astio e denigrazione. Sua musa la melanconia, non desolata come in Yongh o in Leopardi, bensì ninfa gentile, pudica, dal guardo contemplatore, qual viene infusa dal concentrarsi in sè, piuttosto che dall’aspetto delle miserie umane o dalle grandi disillusioni della storia. Nè essa valeva ad ispirargli alcuno di quegli efficaci canti che accompagnano le vicende d’una nazione e s’imprimono nelle memorie della posterità.
Byron, che allora, bestemmiando la libera patria, viveva nella serva Italia tentando le nostre donne, e ai nostri giovani innestando il voluttuoso querelarsi, l’annojamento sistematico e l’ammirazione dell’eccezionale, scriveva a Murray: — Oggi Pindemonte, il celebre poeta veronese, è venuto a visitarmi. Piccoletto, magro, con lineamenti fini e piacevoli: ha l’apparenza di filosofo: l’età di 60 anni almeno. È uno de’ migliori scrittori odierni. Sa un po d’inglese, onde gli diedi a leggere Forsyth, dove si parla bene di lui.... Alquanto libertino in gioventù, or è divenuto devoto; fa le sue preghiere, e si fa da sè la predica per iscongiurar il diavolo: pure è un vecchietto piacevolissimo».
E di spigolistro volle pungerlo l’altro inglese Hobhouse, e d’abbandonarsi «a quella solitudine logoratrice, che una religione più ragionevole gl’insegnerebbe a scambiare co’ doveri attivi e colle socievoli distrazioni». Pertanto, quando Hobhouse scrisse alla Albrizzi