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14 illustri italiani

viaggiatori. Conveniva dunque ricorrere a qualunque mezzo, onde Weishaupt non esitò a valersi di Cagliostro, che aveva levato in Europa un rumore, che somigliava alla gloria. Costui fu iniziato in un sotterraneo presso Francoforte, dove seppe di quanti mezzi poteva profittare la setta, e come scopo suo fosse distrugger la monarchia, cominciando dalla Francia per poi passare a Roma. Avutone del buon denaro per andar a costituire nuove loggie, cessa d’essere un ciurmadore volgare, per darsi grand’aria; vuol mistero e ammirazione, e al pari della moglie aspira a successi straordinarj. Non contento della solita società massonica, istituì una riforma di essa, detta degli Egiziani, ammettendovi solo chi fosse già appartenuto ad altre loggie; e sotto emblemi e simboli e con lunghi digiuni e diete esaltanti vi s’insegnava che tutte le religioni sono buone egualmente purchè riconoscano Dio e l’immortalità dell’anima; egli intitolavasi Gran Cofto; ai fratelli assegnava i nomi dei profeti, alle sorelle quei delle sibille, e prometteva condurli alla perfezione mediante il rigeneramento fisico e morale; cioè trovando la pietra filosofica e ’elisir dell’immortalità, e procacciando un pentagono con cifre scritte dagli angeli, per la cui interpretazione si arrivava alla originale innocenza.

A Mittau poche ore gli erano bastate per cattivarsi illustri personaggi, i conti Howen e Medem, il maggiore Vonkorf. A Strasburgo, dove aveva ottenuto onori il milanese Borro che tanto a lui somiglia1,

  1. Giuseppe Francesco Borro nato a Milano il 1625 da un medico e senatore, allevato da’ Gesuiti a Roma, s’insinuò nella Corte papale come chimico e medico, ma accusato delle peggiori sregolatezze, rifuggì in una chiesa (1654), ed evitò il castigo col fingersi emendalo. Cominciò allora a dirsi ispirato da frequenti visioni celesti a riformare il mondo, rimettere la purezza nella fede e ne’ costumi; esser egli il pro-Cristo, cioè difensore di Cristo, che si presenterebbe in piazza del duomo di Milano, comincerebbe a predicar le gravezze del corpo e dell’anima, e fra venti anni stabilirebbe il regno dell’Altissimo, e ridurrebbe tutti in un solo ovile: chiunque ricusasse, foss’anche il papa, verrebbe sterminato per mezzo dell’esercito pontifizio, di cui egli si porrebbe a capo con una spada datagli da san Michele, e coi denari procacciategli dall’alchimia. A Roma sterminati i malvagi, nel Sancta Sanctorum si troverebbero scritture della Beata Vergine; il pontefice succedente a questo sarebbe amico suo: avrebbe triplice corona di spine in oro. E qui impastando una bizzarra religione, diceva che il Figliuolo di Dio ab æterno non fu contento della sua gloria e aspirava alla futura, onde stimolava il Padre a creare ab extra. La divinità della terza persona è ispirata: l’essenza del Verbo è generata e filiale; e questo e quello