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barnaba oriani | 203 |
partono sopra i cavalli ch’erano sulla facciata della chiesa di San Marco. Non essendovi più Veneziani, è chiaro appartener que’ cavalli ai Francesi, che insieme co’ Veneziani li conquistarono”. E cantava
Ove siam, Vittorelli? e che mai visto |
E a ragione deplorava:
Ahi stolta Italia che spogliasti l’armi! |
Le Prose e poesie campestri sono la più spregevole delle sue opere, dove con “gli estri melanconici e cari” parve preludere alle meste armonie moderne; e la Melanconia cantò in una canzoncina, che vivrà fra le buone liriche per tre o quattro belle strofe.
Fonti e colline |
- ↑ Disse alcuno che il Pindemonte “deve forse alla lima la maggiore sua riputazione”. La lima non può migliorare che un’opera già ben formata, e in tal senso