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12 illustri italiani


Nella lista dei primi Illuminati avanti il 1776 trovo, di italiani, Brutus che era il conte Savioli, Coriolano che era Troponero, Diomede che era il marchese di Costanzo, tutti consiglieri a Monaco. Quest’ultimo napoletano impiantò società filiali in Roma e a Napoli; ed essendo andato a Berlino per servigi della setta, Federico II ne prese sospetto, e avvisò l’elettore di Baviera, che sequestrò le carte di questi settarj e le pubblicò.

Giuseppe II, piaggiatore dell’opinione, a’ suoi governanti diramava una circolare del 1 dicembre 1785, professando nulla conoscere della massoneria (e certo, se nella massoneria v’avea secreti, sarebbero appunto i re che non li conoscerebbero), ma sapere che fa del bene, soccorre poveri, incoraggia le dottrine: onde cassa la proibizione fattane da sua madre, e la prende in protezione, diceva:

— La Framassoneria è talmente diffusa ne’ miei Stati, che non v’ha quasi città per piccola dove non abbia loggie: ond’è necessario stabilirvi un certo ordine. Non conosco i loro misteri e non ebbi mai curiosità di penetrarvi: ma il sapere che fa qualche bene, sostiene i poveri, coltiva e protegge le lettere, mi basta per voler fare per essa qualcosa più che gli altri paesi, la ragion di Stato però ed il buon ordine domandano di non lasciar costoro affatto a sè stessi, e senza particolare sorveglianza: onde penso prenderli sotto la mia protezione, e accordar loro la mia grazia speciale, se si conducono bene, sotto queste condizioni:

«1.° Non vi sarà nella città capitale che una o due loggie, al più tre. Nelle città dove siede un governo si permetterà pure una o due o tre loggie. Son proibite nelle città di provincia: e chi permettesse assemblee in sua casa, sarà punito come chi tiene giuochi proibiti.

«2.° Le liste di tutte le loggie coi loro membri saranno mandate al Governo, e i giorni delle adunanze, e ogni tre mesi la distinta de’ membri entrati o usciti, senza annunziare i titoli o gradi che hanno nella loggia.

«3.° Ogni anno si notificherà il direttore delle loggie.

«In compenso il Governo accorda ai Franchimuratori recezione, protezione, libertà: lascia affatto alla loro direzione l’interno delle loggie e la loro costituzione, e non farà mai indagini curiose. Così l’ordine della massoneria, composto di molte persone oneste a me conosciute, può divenir utile allo Stato.

«Giuseppe»1.

  1. Nell’Archivio generale di Milano esiste parte del processo che Gabriele Verri, avvocato fiscale, avea fatto al conte Alari e ad altri per framassoneria.