Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
appendice d | 185 |
“Sul punto di metter mano alla stampa delle mie osservazioni sopra il Vocabolario, interrogo la mente de’ miei colleghi; e trattandosi di un lavoro, a cui, senza l’ajuto d’alcuno e tutto solo ho sudato per giustificare presso il Governo le operazioni e le cure dell’intero Istituto su questo assunto, propongo che il medesimo esamini nella sua coscienza e giustizia se la spesa dell’edizione debba andar tutta quanta a carico mio.
“E acciocchè la discussione corra più libera, mi ritiro dalla seduta”.
Sempre scarsi furono i mezzi dell’Istituto; allora viepiù, quando esso lasciavasi sussistere unicamente per distribuire i premj d’industria, senza nominarne nuovi membri; nel quale marasmo durò fino alla coronazione di Ferdinando I nel 1838, quando venne rinnovato con altre norme. Pure l’Istituto decretò un sussidio di 1500 lire al Monti, che prometteva dar una copia dell’opera sua a ciascuno de’ membri.
Nè egli sconfessò mai la parte che l’Istituto ebbe nell’opera sua; e nella
e che pur sono degni di arricchire la lingua: catalogo che, particolarmente in fatto di scienze e di arti, somministrerà molti tesori nella favella, e che in gran parte è già stato messo ad effetto dall’egregio signor abate Colombo di Parma, uno de’ pochi in Italia, che ben intende queste materie. Il giudizio dei dotti di tutta là nazione farà che la Commissione dell’Istituto aggiunga, o levi da questo catalogo le opere da consultarsi, e non si riterranno per buone che le approvale dall’universale consentimento;
13° La Commissione dovrà serbare ne’ suoi atti non solamente i materiali che da qualunque parte le saranno inviati, ed esaminarli, e sceglierne il meglio con critica riposata e imparziale, ma conservare ben anche i nomi degli autori, da pubblicarsi in appresso, affinchè tutta la nazione resti loro obbligata e riconoscente;
14° La Commissione non ammetterà vocaboli di lingue straniere se non dopo essersi fatta sicura, che manchino assolutamente alla nostra: affinchè l’Italia non perda il; diritto di proprietà, che in tanti ritrovati è tutta sua meritamente. Perciocchè, adottando vocaboli peregrini, parrebbe ch’ella avesse tolto anche la notizia delle cose stesse dagli stranieri. E in pochi lustri si ridurrebbe a tale, d’ingerire negli animi l’odioso sospetto di non aver mai saputo nè trovato nulla da sè medesima. I vocaboli tecnici sono i primi testimonj che fanno fede del luogo e del popolo inventore dell’arte e della scienza che li produsse;
15° La Commissione finalmente dovrà guardarsi dal seguire l’esempio degli Accademici della Crusca, i quali si distribuirono fra loro la compilazione del Vocabolario per lettere d’alfabeto. Perciocchè ogni lettera portando seco vocaboli di tutte le arti e di tutte le scienze, non è possibile che un solo ingegno possa abbracciare la perfetta cognizione di tanti rami di sapere, tra loro differenti e affatto disgiunti. Le materie matematiche adunque, a cagion d’esempio, debbono cadere sotto la recensione di esaminatori matematici, le fisiche dei fisici, le letterarie de’ letterati, e via discorrendo. Il giudizio poi dal quale dovrà dipendere l’accettazione de’ nuovi vocaboli e delle loro dichiarazioni, e dei loro usi, starà nel voto universale e concorde della Commissione, composta d’ogni classe dell’Istituto.