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punto si trovava superfluo (fu la risposta) atteso l’ampiezza de’ locali attribuiti a quel Corpo: agli altri due potea provvedersi coll’ordinaria dote dell’Istituto, e colla biblioteca, posta vicino a questo in Brera (16 febbraio 1817).

Ma in questo intermezzo erasi mutata l’aura generale, assodandosi l’austriaca dominazione; dell’Istituto molti membri erano morti; separati i Transpadani e Veneti; i pochi residui erano “di non fresca età, e logori dagli studj della lunga lor vita”; e, ch’è più, sorgeva in grembo all’Istituto chi l’opera comune facea propria, riuscendo, come avviene spesso, le forze d’un solo all’atto cui fallivano le forze di molti. In effetto, rispondendo al dispaccio governativo ora accennato, soggiungevasi: — Il signor cavaliere Monti, il quale si è assunto l’incarico di trattare la parte filologica della lingua, sta ora per render pubblico il frutto de’ suoi dotti faticosi lavori. Da questa parte dell’opera, della quale noi abbiamo altra

    quel paese è in peggior termine che gli altri, siccome il fatto dimostra. Milano ha il vantaggio d’appartenere al più potente monarca d’Europa. Egli ha in Italia (dopo Napoli) il maggior numero di sudditi. Quindi è il più atto protettore d’un’impresa siccome questa, lunga, difficile, dispendiosa. Milano raccoglie nell’Istituto (qualor sia completo) un numero di scienziati e letterati, che in tutta Italia è il più rispettabile, e quindi il più idoneo a coadiuvare questa grand’opera. Ma il condurla a riva felicemente è tale impresa, che vuole gli sforzi riuniti di tutti gli ingegni della nazione;
    4° Supponghiamo che S. M. I. e R. voglia efficacemente la gloria di dare agli Italiani una bella e perfetta lingua; gloria alla quale aspirava il caduto Governo, e non ebbe tempo di conseguirla; sarà agevole ad un tanto Sovrano l’ottenere che gli altri Principi d’Italia inducano i loro dotti a concorrere in questo lavoro, la cui direzione verrà affidala da Cesare al suo Istituto. Ben inteso però che ad evitare ogni rivalità di onore, l’opera porterà in fronte il titolo di Vocabolario italiano. Così l’onore ne sarà di tutta la nazione, come la gloria ne sarà dell’Augusto che colla sua grande potenza l’avrà renduta possibile;
    5° Allora sorge la necessità di richiamare primieramente sotto la dipendenza Bell’Istituto Milanese la porzione che di recente se n’è distaccata, dico la Sezione Padovana, che ha tratto seco la Veneziana e la Veronese, le quali, tuttochè riunite, non ponno competere colla prevalente maggioranza della Milanese. Raccolte di questa guisa tutte in un corpo le membra dell’Istituto Cesareo, e ricondotte sotto il governo d’una sola mente regolatrice,, potrà questo fornire i materiali all’opera necessarj, e col mezzo di accreditato giornale divulgare di mano in mano a tutta Italia le norme colle quali il lavoro dovrà procedere; e invitare con lealtà lutti i dotti, tutti gli, amatori della lingua e della nazione ad inviar materiali all’Istituto. Ma per farne la scelta e ben ordinarla conviene che l’Istituto elegga e proponga all’approvazione di S. M. una Commissione permanente, composta di soggetti capaci, e continuamente applicati a questo lavoro: la qual Commissione debba, ne’ tempi che al Governo piacerà di prescrivere, dar conto al pubblico di quanto si andrà facendo;
    6° Come in un grande edificio abbisogna un eccellente architetto, alcuni abili