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fazione è un dileggio perpetuo della Crusca? Ben altri potrebbe dire che il Sestini vilipende quell’Accademia, costituita a mantener salde le regole del bello scrivere, perchè appunto egli stesso scrive pessimamente. Ma se la riputazione di quell’illustre consesso è perduta nell’estimazione de’ suoi medesimi cittadini, non pare che i letterati lontani siano tenuti a farne gran conto. Nulladimeno il giudizio che ne fa l’Istituto Cesareo è più liberale. Egli pensa sinceramente che il poter consociare le sue fatiche a quelle degli Accademici, tornerebbe a molto profitto, solo che dall’un canto e dall’altro potesse mettersi egual zelo, egual buona fede. 11 far tacere le frivole letterarie passioni che questa unione potrebbero attraversare, sta nelle mani del saggio che ci governa: e l’Istituto ha già detto abbastanza, perchè l’E. V., la tutta ragion veduta, saprà risolvere nel suo senno”.

In questa relazione, a tacer il resto, è bizzarro il giudizio sopra il Bergantini, tenuto dapprima in supremo capitale da una Commissione di cui il Monti facea parte, poi qui gettato nel fango.

Il padre Bergantini, oltre varie operette registrate dal Mazzuchelli, e traduzioni poetiche dal latino e dal francese, fiacche e pedantesche ma di sapore italiano migliore che al suo tempo non si usasse, spogliò gli scrittori e il Vocabolario della Crusca per ripescarvi voci non registrate in questo, e ne fece un’amplissima opera: Della volgare elocuzione illustrata, ampliata e facilitata. Riuscendo eccessivamente lunga pel pubblico, e’ ne diede fuori un compendio a Venezia nel 17451, del quale tennero conto i successivi editori della Crusca. Noi ci troviam alla mano que’ farraginosi lavori; e prima il Dizionario dell’eloquenza italiana, compreso in dieci volumi grossi, di buona lettera: dove indica che, stampandolo, avrebbe a mettervisi la prefazione che ora leggesi nel libro pubblicato: Voci scoperte e difficoltà incontrate sul Vocabolario della Crusca. Soggiunge che, quando si Volessero unire questo e il suo Dizionario Universale Italiano, si potrà benissimo; sol per non ingrossare la mole avendo separato questo, che comprende i modi di dire e le spiegazioni esatte di moltissime voci, massimamente scientifiche, da quello che comprende le sole voci.

Dato il tema, l’autore lo spiega, vi aggiunge le sinonimie ed anche le qualificazioni, a un bel presso come nella Regia Parnassi. E di questo tono continua pei dieci volumi, che, dalle note cronologiche appostevi, mostransi scritti dal dicembre 1755 al novembre 1757: e al fine mette in

  1. Voci italiane d’autori approvati dalla Crusca, nel Vocabolario d’essa non registrate, con altre molte appartenenti per lo più ad arti e scienze. Venezia, Bassaglia, 1745.
    Seguirono poi Voci scoperte e difficoltà incontrate sul Vocabolario ultimo della Crusca. Venezia, tip. Radiziane, 1758.
    Raccolta di tutte le voci scoperte nel Vocabolario ultimo della Crusca, ed aggiunta di altre che vi mancano di Dante, Petrarca e Boccaccio. Venezia, 1760.