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appendice b 157

offrono in me, come vittima di conciliazione, ma non opponetevi mai alle loro ribalderie; e voi li disanimerete se seguirete il mio consiglio, di rispettare tacitamente la verità. Se voi, voi voleste ajutarmi, essi forse, ora che sono accresciuti di forza e di numero, tornerebbero a molestarvi co’ loro latrati, ed io avrei la macchia ed il rimorso d’avervi turbato quella pace a cui finalmente vi hanno lasciato.

Questa lettera non domanda risposta; e se mai voleste rispondere, piacciavi di rileggerla freddamente. Ma quali possano essere le vostre ragioni, e qualunque sia la mia colpa, io attribuirò tutto al mio rigore di carattere e alla vostra instabilità, e persisterò a fidarmi del vostro cuore, e a non avvicinarmi più a voi se non quando la mia amicizia potrà efficacemente giovarvi.

Intanto io sono sicuro, che voi tornerete a maledire e a perdonare a’ Creonti e a’ Tersiti; ma sono certo altresì che voi mi perdonerete le colpe che forse inavvedutamente ho commesse, e quelle ch’altri v’ha fatto e vi farà credere.

Per me siate certo ch’io non conservo rancore contro di voi, ch’io perdonerò le vostre collere momentanee all’antica e lunga amicizia; e torno a ripetervi, ch’io non credo che abbiate fatta mai contro di me cosa alcuna, la quale meriti un lungo risentimento. E vivetevi lieto.