![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
120 | illustri italiani |
Il sapiente, il giusto, |
Così perseverava nell’arte di mescolar il vero al falso, di confondere e sentimenti e idee nel barbaglio della poesia. Era anche preparato un altro inno che parve troppo basso: come l’Invito a Pallade quando nel 1819 s’attendeano a Milano l’imperatore e la moglie, di lui dicendo che
Sdegnato, è turbine |
Te, che di Cesare |
Qui il poeta non subiva altro fascino che la vulgare opinione, perocchè non v’era bagliore di eroe, non attrattive in un Governo che non amava le blandizie, nè curava gli applausi, bastandogli d’esser obbedito. Francesco I parlò con profondo disprezzo del Monti, e negò continuargli la pensione d’istoriografo1. Di qui sdegno
- ↑ Carlo Stuard, a un poeta che cantava la sua restaurazione, disse che eran migliori i versi che avea fatti per Cromwell. Il poeta rispose: — Perchè i poeti riescono meglio nelle cose false che nelle vere».