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artigiani; provvede anche al caso de’ poteri eccezionali per guerra, per insurrezione, per invasione, per interregno, per resistere ad atti tirannici, e istituisce un comitato di provvidenza, formato d’uno del Consiglio di reggenza, uno de’ conservatori del senato, uno del Consiglio del protettorato, con pieni poteri.

Di quel libro pubblicò solo la prima parte; nella seconda modificavasi cogli insegnamenti del tempo, ma non la stampò mai, onde va noverata fra le disgrazie che toccano ad un autore, le opere postume: apparendo men riflessa, e ispirata alle idee invalse tra noi dopo il 1830; sicchè, accostandosi a Rousseau più che a Montesquieu, considerò che, quando il monarca si trova sotto la mano della nazione, il Governo ne è realmente repubblicano, sebbene la forma ne sia monarchica; e adotta il titolo di «Governo repubblicano nazionale rappresentativo».

Al postutto gli sta forse bene quel che Rousseau disse di Montesquieu, che concepì il potere diviso, al modo di chi dividesse l’uomo in parti, che una ha l’intelligenza, l’altra la memoria, l’altra la volontà. V’avrebbe influito la sua ammirazione per la statua di Bonnet?

Sul fine della vita sbozzava ciò in Discorsi, che, come pare, destinava per l’Istituto di Francia, onde è notevole l’importanza che vi attribuisce ai municipj. Assurdo, disastroso e nullo è ogni politico ordinamento, nel quale alle municipali unità non venga compartito il massimo de’ poteri locali, compatibili coll’unità della suprema amministrazione nazionale. Per questo solo mezzo si effettua il concorso degli individui, de’ consorzj e de’ Governi, costituente la politica e matura civiltà di una nazione.... Senza la pienezza delle municipali prerogative e il libero loro uso, il corpo dello Stato rassomiglia ad una macchina passiva, mossa malamente dal palazzo, la quale ti presenta una massa corpulenta, non una nazione animata e possente. Legate gli uomini al circondario da loro conosciuto e prediletto, e meraviglierete quanta stabilità acquista la monarchia. Migliori e più costanti amici mai non avrà un re, che i municipj amministrati a guisa di private famiglie.... È vano parlar di costituzione senza premettere l’ottimo ordinamento municipale, schietto e sgombro da incompetenti ingerenze».

Chi poi i Governi voglia guardare non tanto rispetto alle garanzie politiche quanto alla giustizia, eccellenti avvisi potrebbe raccogliere dalla parte prima della sua Genesi, sul prevenire i delitti. Ricono-