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550 | illustri italiani |
la scuola italiana, vantandosi morale, non spinse il calcolo dell’utilità fino a proporre i mezzi onde scemare la popolazione, ma insegnò come la svincolata opera di tutti produca il bene personale ed il generale; mise in accordo il conoscere, il volere, l’eseguire1; e mira a formare il massimo d’uomini intenti al lavoro, che rispettino e si facciano rispettare, che sieno cordiali ne’ sentimenti e negli atti, e che con cognizioni proprie e tradizionali operino al meglio comune.
Nella giurisprudenza civile positiva, oltre i responsi a consulti particolari, trattò alcune parti della procedura, come del criterio per distinguer i delitti d’accusa privata da quelli di pubblica azione, della pubblicità dei giudizj conveniente anche alle monarchie, e si rifece sopra le pene capitali. Stese poi due opere di lunga lena, una sulla Ragion civile delle acque nella rurale economia, l’altra sulla Condotta delle acque secondo le vecchie, intermedie e vigenti legislazioni dei diversi paesi d’Italia, ove mostrò come convenga togliere le materie legali dal grossolano senso comune, soggiogato dall’autorità, per condurle verso la prodigiosa unità della romana sapienza. Per Romagnosi il giureconsulto non doveva essere materiale esecutore d’un mandato, ma contribuire al miglioramento della legislazione con unità di vedute e colla profonda intelligenza della ragion di Stato, e poichè i legislatori ad una natura indefinita son costretti provvedere con codici limitati, è dovere pe’ giureconsulti l’adempiere ai difetti della legge colla ragion naturale, scorta dallo intento politico della legislazione, per meglio raggiungere il civile pareggiamento delle utilità per via della libera concorrenza.
X.
Il Romagnosi amò le matematiche, l’ordine e l’esattezza delle quali sì bene conformavasi colla mente di lui; e dalle ansie della prigionia erasi distratto componendo due volumi dell’Insegnamento primitivo delle matematiche. Credeva esse avessero contribuito assai ad introdurre, aumentare e mantenere la vita civile, ma fossero incorse nella sorte comune dello scibile umano, ove gli uomini, in prima dritti