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544 | illustri italiani |
cattedra speciale di alta legislazione1, ove formare i futuri giureconsulti e magistrati, dando cognizioni di fatto e di ragione sopra il sistema che dee servir di norma alla legislazione civile e criminale ed alla pubblica amministrazione, e principalmente sopra le materie devolute ai ministeri dell’interno, del culto, delle finanze e del tesoro. Da cinquanta uditori laureati tratteneva con esercizj pratici, come in semenzajo di buoni giurisperiti; e nel Discorso sul soggetto e l’importanza dello studio dell’alta legislazione mostra come tale istruzione importasse grandemente a sradicare le abitubini sconsigliate, fondar una buona opinione, stimare al vero le riforme.
Da quella cattedra dettò i Principj fondamentali di diritto amministrativo onde tesserne le istituzioni, ove alle azioni pone per regola direttrice il «far prevalere la cosa pubblica alla privata entro i limiti della vera necessità, cioè col minimo possibile sacrifizio della privata proprietà e libertà». Altre sue lezioni pubblicò poi nel 1820 col titolo di Assunto primo della scienza del diritto naturale. Col qual titolo volle dinotare l’esposizione primitiva del soggetto della scienza del diritto; onde vi tratta dell’intento, dei poteri finali, dei mezzi d’esecuzione, delle disposizioni naturali, de’ sussidj artificiali in riguardo al diritto naturale, considerato come scienza, come legge, come facoltà di operare.
Posta la società quale stato naturale dell’uomo e fonte dei diritti e dei doveri, fa di rigoroso diritto naturale la vita agricola e commerciale, l’istruzione e l’educazione, l’assetto politico sociale, e lo sviluppo delle cose religiose come potenza e motore morale. L’intento dell’associazione esser limitato dalla necessità, e regolato dalla reciproca uguaglianza di diritto; a questa è necessaria la cospirazione de’ poteri individuali, cioè delle cognizioni, della volontà, delle forze di tutti i conviventi; ove questa triplice unità s’incontri, avremo sana opinione nella mente, amor di patria nel cuore,
- ↑ Decreto 18 gennajo 1809. Nelle scuole speciali, sistemate dal decreto 15 novembre 1808, in Milano erano professori, oltre il Romagnosi, Porali di chimica; Gianni d’ostetricia; Monteggia d’istituzioni chirurgiche; Paletta di anatomia; Salfi di diritto pubblico e commerciale nelle relazioni dello Stato cogli esteri; Anelli d’eloquenza pratica legale; Morali di lingua e letteratura greca; Bossi Giuseppe pel disegno e le grandi teoriche della composizione. Il Romagnosi aveva annui franchi 3000 come professore, e 2000 per gli altri uffizj. Dava le sue lezioni in piazza de’ Mercanti, nel luogo delle antiche scuole palatine.