Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/566

542 illustri italiani


Già ai tempi repubblicani, Luosi aveva tracciato un Codice Penale conforme al reggimento d’allora; mutato il quale, ed avendo Napoleone (nel terzo statuto costituzionale del regno d’Italia, 5 giugno 1805) stabilito dovessimo avere un Codice noi pure, venne eletta una Commissione a compilarlo1. Questa, il 6 giugno 1806, offerse il lavoro compiuto al gran giudice, il quale lo mandò da esaminare a tutte le Corti di giustizia del regno, ai regj procuratori ed a’ più rinomati giureconsulti d’Italia, fra’ quali il Romagnosi. Sì il progetto, sì i motivi di esso, sì ancora i giudizj portatine e le risposte fattevi dalla Commissione furono raccolti e stampati2: ma rimase sospeso il lavoro, fin quando il vicerè incaricò una nuova Commissione3 di perfezionarlo.

Il Romagnosi vi lavorò più degli altri, come ne fa fede una copia a stampa della quinta redazione del progetto, che troviamo fra le sue carte, piena di sue correzioni e postille, delle quali fu fatto uso nella sesta redazione4. A questa è anteposto un lungo e vanitoso discorso del gran giudice Luosi e del Romagnosi: e questo discorso appunto ritardò la spedizione del progetto alla imperiale Parigi, sicchè Napoleone avendolo chiesto, nè trovato ancora, decretò si attuasse qui pure il Codice Penale dell’impero francese.

Quel conquistatore, come sentisse passeggiera dover essere la sua comparsa, precipitava istituzioni, decreti, riforme, bene, male. Nè agli occhi suoi la compilazione d’un Codice poteva essere che un affare di polizia, una severa disciplina per frenare gli scontenti, i furfanti, e tutt’insieme i preti, i pensatori, e coloro che sarcasticamente esso chiamava ideologhi. Treilhard non aveva nè l’abilità nè il coraggio di conoscer il vero e di annunziarlo, nè i colleghi suoi possedevano altro diritto che quello di dir di sì. Ben naturale

  1. Erano De Lorenzi, Luini Giacomo, Canova, Silva, Bellani, Nani, Raffaelli, Ragazzi, Sanner, e segretario L. Luosi.
  2. Collezione dei travagli sul Codice Penale pel regno d’Italia. Brescia, Bettoni, 1807. Volumi 6, in-8.°.
  3. Gl’incaricati erano Guicciardi senatore; Smancini consigliere di Stato e prefetto dell’Adige; Negri presidente della Cassazione; Compagnoni, Romagnosi, Valdrighi.
  4. Progetto del Codice Penale pel regno d’Italia, riveduto dalla Commissione istituita da S. A. I. il principe vicerè con decreto 30 agosto 1808, sesta redazione; senza data, ma è della stamperia reale del 1810.