apostoli. I vescovi di Colle e di Chiusi obbedirono raccogliendo subito sinodi diocesani, e decretandovi secondo l’ispirazione del granduca; ma quello che il Ricci adunò, segna gran posto nella storia ecclesiastica col titolo di sinodo di Pistoja.
V’invitò quanti in Italia favorivano il partito regalista; quali il genovese Eustachio Dégola (1761-1826) difensore di frà Paolo, e dappoi amico del famoso vescovo Gregoire e compilatore degli Annali politico-ecclesiastici, ove sosteneva la religione esser fondamento della libertà: Vittorio Sopransi milanese carmelitano, critico severo delle omelie del vescovo Turchi; il Pujati, professore a Brescia e a Padova, autore di moltissimi opuscoli e traduzioni sulle controversie del giorno; i fratelli Cestari, l’orientalista padre Giorgi, il torinese Gautieri filippino, l’astigiano Vallua, Benedetto Solari vescovo di Noli, il Cadonici di Cremona, i bresciani Guadagnini, Zola, Tamburini; Martin Natali professore al portico teologico di Pavia; i toscani abate Tanzini di Firenze, Fabio de Vecchi di Siena, Ricasoli ed altri, ne’ cui scritti innumerevoli1 non mancano le cognizioni teologiche nè
- ↑ Tra la farragine d’opere pubblicate allora, citiamo:
Memorie istorico-ecclesiastiche per servire d’apologia a quanto viene presentemente praticato in differenti corti d’Europa per condurre la disciplina ecclesiastica, e specialmente regolare (per quanto sia possibile), nel primiero suo istituto, opera d’un italiano; colla falsa data di Conisberga 1782, e l’avviso che si vende dal librajo Bindi a Siena.
La Monaca ammaestrata del diritto che ha il principe sopra la clausura, e della libertà che le rimane di tornarsene al secolo soppresso il monistero e l’istituto, 1783.
Della monarchia universale de’ papi, 1789.
Necessità e utilità del matrimonio degli ecclesiastici, in cui si dimostra che il papa può dispensare quelli che chieggono, 1770.
Piano ecclesiastico per un regolamento da tentare nelle circostanze dei tempi presenti. Venezia, 1767.
Raccolta di opuscoli interessanti la religione. Pistoja, stamperia Bracali, 1786, e avanti: 17 vol.
Ragionamento intorno ai beni temporali posseduti dalle chiese, dagli ecclesiastici e da tutti quelli che si dicono Manimorte. Venezia, 1766.
Rendete a Cesare ciò ch’è di Cesare.
Sonetti contro le opinioni di Michele Bajo, di Giansenio iprense, del Belelli, del padre Berti agostiniano, del Viatore, del Rotigni, del Migliavacca (proibiti nel 1762).
Gesù Cristo sotto l’anatema e sotto la scomunica, ovvero Riflessioni sul mistero di Gesù Cristo rigettato, condannato e scomunicato dal gran sacerdote e dal corpo dei pastori del popolo di Dio; per istruzione e consolazione di quelli che, nel seno della Chiesa, provano un simile trattamento. Pistoja, 1786.
Cantù — Illustri italiani, vol. I. |
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