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scipione ricci 483

girici; alla festa i regolari tengano chiuse le loro chiese per non distrarre dalle parrocchiali. Avrebbe anche voluto tutte le preci in italiano, per quanto alla religione universale convenga un linguaggio universale ond’essere in comunicazione con tutti i popoli, e non dover variare coi tempi e coi paesi le sue formole, le sue invocazioni, le sue decisioni.

Al tempo stesso favorì l’edizione delle opere di Machiavello, che l’austriaco granduca aveva affidata alle cure dell’abate Tanzini, imbevuto delle dottrine de’ regalisti francesi e tedeschi. Queste erano venute allora in moda, ed inarcavansi contro l’autorità pontifizia, sia coll’attribuir gran parte di questa ai vescovi, sia col sovrapporvi la principesca. Come sempre, i colpi maestri dirigevansi alla testa; ed allegavasi come ragione l’averne Roma abusato, coll’usurpare facoltà che non avea da principio. Risalendo ai primordj della Chiesa, se ne indagavano la disciplina e i riti, e ciò che in que’ principj non si trovava, sentenziavasi riprovevole: voleasi tornare il papa alla povertà di Pietro, e il ministro Giani diceva che il clero, quando fosse spogliato dei beni, vedrebbesi costretto ad acquistare meriti reali. È l’artifizio de’ Luterani ortodossi; senonchè i Giansenisti non rinnegavano la papale supremazia; solo la voleano limitare, controbilanciare, press’a poco come i costituzionali in politica, i quali, s’anche trovano follia ed assurdo il potere monarchico ereditario, non osano spingersi fino alla sovranità del popolo, e s’arrestano a mezza strada: onde Lacordaire definiva il giansenismo «eresia sleale, che non osando attaccare la Chiesa in faccia, come un serpente le si ascose in seno».

Modestia di giudizj noi ci sentiamo viepiù obbligati a tenere verso Cattolici, che per alcuni dissensi particolari la Chiesa non ha espressamente respinti dalla sua unità, benchè con quelli e coll’appellarsi all’antichità, anzichè accettare l’autorità presente, dessero in un mascherato protestantismo. E come il protestantismo avea per fondamento il senso privato nell’interpretare la Scrittura, così i Giansenisti lo volevano nell’interpretare gli scritti, le parole, la storia della Chiesa.

Bisogna stare a ciò ch’è antico, diceano essi.

Sì, quanto alla fede nella parola di Cristo, com’è scritta dagli agiografi o conservata dalla tradizione, la Chiesa pretende esser oggi qual era nel cenacolo, e ripudia il concetto d’una successiva formazione dei dogmi, pur ammettendone una successiva esplicazione. Via via che