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napoleone 319

regolar la libertà perchè forte1, riduce l’impero ad una macchina, la più gigantesca di governo e di guerra, che sia stata fatta muovere mai da una volontà unica. Divenendo imperatore, si era fatto giudice e padre nella propria causa, talchè non potea più soffrire nè contraddizioni, nè dignità di carattere, nè indipendenza d’opinioni. Attorno a lui non doveano dunque trovarsi che personalità sfumate; nè costanza ed energia s’accoppiano coll’abbassamento di carattere. L’imperatore essendo tutto, facea tutto; l’autorità di lui irresistibile esercitavasi dai prefetti, che irresistibilmente governavano i dipartimenti a guisa di piccoli imperatori; restando coperto d’un’infinità di funzionarj quel terreno che la rivoluzione avea livellato, svellendone tutto quanto potesse mettere ostacolo al pieno arbitrio nel clero, nella nobiltà, nelle fraterie, nelle costituzioni. Potere egoista e solitario, Napoleone per dieci anni s’ispirò alla sola sua passione, nè prese consiglio che da sè stesso. Fattosi autore unico delle sorti di Francia e d’Italia, il merito de’ cittadini riassumeva nella cieca devozione alla sua persona; nè ai sudditi lasciava alcun diritto di chiedergli conto de’ suoi falli. Il bilancio, che è il freno alle imprese temerarie, non gli dava noja; sapea di tempo in tempo spogliare coloro che aveva lasciati impinguare coll’aggiotaggio e le forniture, come Vespasiano paragonandoli alle spugne, che, quando fossero gonfiate, egli strizzava: i paesi vinti colpiva di contribuzioni, delle quali non rendeva conto. Teneva un tesoro suo particolare, su cui il Corpo Legislativo non avea che vedere, e dove al 31 dicembre 1810 erano entrati successivamente 754,257,174 franchi: nel gennajo 1813 vi si trovavano 135 milioni effettivi; mentre nel tesoro pubblico la Ristorazione avverò un ammanco di 700 milioni.

La confisca era scritta in più di venti articoli del Codice penale, e i giudici non diventavano irremovibili che dopo cinque anni di tirocinio. Oltre violare impudentemente il secreto delle lettere, vigilavansi a vicenda una polizia militare, una del prefetto di polizia, una della gendarmeria, una del gabinetto imperiale. Libero agli avvocati di dir tutto nelle difese, ma il ministro di giustizia

  1. Le gouvernement de Napoléon, plus que tout autre pouvait supporter la liberté, par cette unique raison que la liberté eût affermi son trône, tandis qu’elle renverse les trônes qui n’ont pas de bases solides. Idées napoléoniennes par le prince Louis N. Bonapart.