Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/28

8 illustri italiani

tellamento di Comuni; e già si forma l’unità nazionale, per divenir poi civiltà europea e mondiale, e render impossibile una nuova barbarie.

E l’Italia trova la sua unità, non in congegni amministrativi o nella fusione di spade o di corone, bensì nell’avere sentimento unico, unica lingua, unica fede, unico culto, e riverenza ai grandi che la onorarono; commercio, arti, devozione, libertà sono gli elementi di cui si compone la vita italiana.

Mancava chi (uffizio de’ poemi primitivi) raccogliesse tutte le tradizioni viventi, le combinasse colla scienza più raffinata del suo tempo, impastasse la satira, la storia, l’amore, la devozione, e, forme loro, la lirica, il dialogo, il racconto, l’allegoria; e culto, dogmi positivi, istituti civili, fatti storici, speculazioni filosofiche e teologiche, unisse mediante il proprio genio, e coll’arte che sola può eternare le opere.


IV.


Ciò fece Dante, con ingegno sommo, ajutato dai casi. Usando del suo popolo le parole, ma combinandole secondo l’ingegno proprio, assicurò il primato della lingua toscana, contrastato indarno da coloro che vollero tenere di lui piuttosto le mal chiarite dottrine, che non gl’immortali esempj. Esempj così grandiosi e inaspettati, ch’egli fu salutato qual creatore non solo della poesia ma della lingua: mentre e dell’una e dell’altra non fece che assodare le tradizioni, accostandovi la fiaccola del genio; tanto più mirabile quanto meno meno erano conosciuti gli antichi modelli.

Guardandosi attorno, egli ammira il movimento d’allora, e internamente vede formarsi la classe media, menando i proletarj a conquistare l’eguaglianza, la libertà di coscienza, di intelligenza, di lavoro: stringersi in fraternite le arti e i mestieri; l’esistenza divenire più agiata, più onorevole e morale; la Bibbia tradursi nei nuovi volgari; le allegorie interpretarsi; il clero, riformato dai due grandi Ordini mendicanti, aspirare a dottrina e santità, i nobili a cavalleresche onoranze, le plebi a franchigie e libertà d’industria; la pittura staccarsi dagli immobili tipi ascetici per esprimere le geste de’ nuovi santi; la poesia avventare strali anche alle persone e alle