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e fin sul letto di morte fe un codicillo militare a tutto vantaggio di essa1.

Attissimo alle scoperte per l’entusiasmo, non era altrettanto capace di darvi ordinamento; e costretto a soddisfare alle incessanti domande d’oro, non provvide a vantaggi più reali che dalle colonie si poteano ripromettere. Errore di tutti i suoi contemporanei: non pertanto egli non lasciava nulla inesplorato, e pensava a fondare città, regolari governi, fior d’agricoltura. — Siamo ben certi (scriveva ai re nel secondo viaggio) e il fatto lo pruova, che il grano e le viti vegeteranno eccellentemente in questa regione: bisogna però attenderne il frutto, e se questo corrisponde alla prontezza colla quale crescono il grano ed i magliuoli che in piccol numero sono stati piantati, è indubitato che i prodotti di qui non iscapiteranno da quelli dell’Andalusia e della Sicilia. Lo stesso è a dire delle canne di zucchero, delle quali alquante da noi piantate hanno eccellentemente risposto alle nostre speranze. La bellezza del suolo di queste isole, le montagne, le valli, le acque, le campagne irrigate da con-

    Sanguinetti, Vita di Cristoforo Colombo. Genova, 1846.
    Arthur Helps, The Life of Columbus. Londra, 1869.
    Roselly de Lorgoes, in francese stese una Vita del Colombo in tono ascetico, volendo mostrarlo santo di atti e d’intenzioni; domandò a Roma che fosse canonizzato, e ne rinnovò formale istanza al Concilio Vaticano.

  1. Sull’uffizietto di Colombo che si conserva nella biblioteca Corsini, si legge:
    «Codicillus more militari Christophori Columbi. Cum S. S. Alexander papa VI me hoc devotissimo precum libello honorarit, summum mihi præbente solatium in captivitatibus, præliis et adversitatibus meis, volo ut post mortem meam pro memoria tradatur amatissimæ meæ patriæ Reipublicæ Genuensi; et ob beneficia in eadem urbe recepta volo ex stabilibus in Italia redditibus erigi ibidem novum hospitale, ac pro pauperum in patria meliori substentatione; deficienteque linea mea masculina in admiralatu meo Indiarum et annexis, juxta privilegia dicti Regis, in successorem declaro et substituo eamdem Rempublicam S. Georgii.
    «Datum Valledolici, 4 maji 1506

    S

    S. A. S.

    X M. Y

    XPO FERENS

    Pare ch’egli attaccasse un significato mistico alle lettere che precedono il suo nome, e alla relativa loro disposizione.