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delusa delle più fervorose speranze! Eppure serbò fede all’ingrato suo re quando avria potuto recar ad altri i suoi preziosi servigi. Ne’ guai gli porgea conforti la fede, figurandosi esser inviato dal cielo, e dal cielo avere visioni. Sovente vestiva da frate; tutte le sere sui bastimenti suoi intonavasi la Salve regina; e in testamento raccomandava cappelle e messe di suffragio. Genova sua amò benchè lontano; dispose a pro di quel banco di San Giorgio un’entrata pinguissima, se a lui si fosse mantenuta la parola1,

  1. Un decimo della rendita della sua eredità, a sgravio della gabella sulle vettovaglie.
    Nel 1566 Filippo II re di Spagna donava alla repubblica genovese un codice in pergamena, foglio piccolo, legato in cordovano con mazzette d’argento, e chiuso in una busta di cordovano con serratura pur d’argento. Era la raccolta fatta da Colombo stesso de’ propj titoli a quella scoperta, e de’ privilegi concessigli; di cui fece fare due copie, spedendole a Nicolò Oderico confidente suo, acciocchè le ponesse in luogo sicuro. Nelle ultime vicende di Genova andarono disperse. Una, portata a Parigi, fu ricuperata; l’altra si ritrovò nella biblioteca del conte Michelangelo Cambiaso, e il corpo dei decurioni la comprò, e ne fece eseguire la traduzione dal padre Giovanni Battista Spotorno e la stampa, col titolo di Codice diplomatico Colombo-Americano, ossia Raccolta di documenti originali e inediti, spettanti a Cristoforo Colombo, alla scoperta e al governo dell’America. 1821.
    Il lavoro più importante su Colombo sono le Relazioni dei quattro viaggi intrapresi da Cristoforo Colombo per la scoperta del Nuovo mondo.... pubblicate per ordine di S. M. cattolica da don Martino Fernandez, de Navarrete.
    Il Navarrete, oltre importanti sue dissertazioni, massime sopra i viaggi anteriori e posteriori di spagnuoli, e lettere e documenti e carte, dava la relazione del primo viaggio di Colombo, scritta dal vescovo Bartolomeo Las Casas sopra le note del Colombo: del secondo, descritto dal dottor Chanca, compagno del Colombo: del terzo, dedotta da copia tutta autografa del Las Casas; la descrizione del quarto consta d’una lettera dei re in risposta ad altra del Colombo, con istruzioni e commendatizie: d’un ragguaglio di don Diego di Perras che v’aveva accompagnato il Colombo; d’una lettera di questo partecipando ai re gli eventi della spedizione; del testamenio di Diego Mendez, compagno del Colombo, ove narra quanto gli accadde in questo viaggio. Vi son unite 15 lettere del Colombo: tutti i documenti rilasciatigli per provare i titoli e diritti che aveva acquistati.
    Altre aggiunte vi fecero dotti francesi nella traduzione stampata a Parigi nel 1828. Vi è severamente censurata la Vita di Colombo, del nostro Luigi Bossi.
    Fernando Colombo, Historie. Non s’ha l’originale spagnuolo, ma solo la traduzìone fatta dall’Ulloa. Venezia, 1561.
    G. B. Mugnoz, Storia del Nuovo Mondo. Madrid, 1793.
    Spotorno, Origine e patria di Cristoforo Colombo. Genova, 1819.
    Washington Irving, Vita e viaggi di Cristoforo Colombo (inglese). 1826.