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cristoforo colombo | 205 |
degli uomini: — ed io (scrive suo figlio) le vidi sempre sospese al suo gabinetto e volle che con lui fossero sepolte».
Tale indegnità riguadagnò a Colombo il favore del popolo, e l’ingiustizia de’ nemici di lui parve dimostrata. I re gli fecero tosto rendere la libertà; l’accolsero da pari suo; richiamarono Bobadilla, ma non rintegrarono Colombo ne’ suoi onori, e fu mandato in sua vece Ovando con magnifica flotta di 30 navi. Perocchè dominava nella politica della Spagna quella vulgare gelosia di non lasciar che uno ingrandisse, troncare a mezzo le imprese, sottrarre i modi di compirle, abolire e restringere le concessioni, celare le glorie colla smania onde altre genti le avrebbero proclamate.
Per una bizzarra concatenazione di sventure, quando tutte le passioni malevole accordavansi per privarlo delle ricchezze e degli onori sì penosamente acquistati, un fiorentino gli rubava anche il suo maggior titolo di gloria agli occhi della posterità: Americo Vespucci, piloto d’Alonzo d’Ojeda, improntava del suo nome la scoperta delle Indie occidentali1.
Chi voglia conoscere intimamente Colombo, studii nelle sue lettere i movimenti d’anima passionata e subitanea sotto gl’impulsi del genio, della sventura, della devozione. È in viaggio? ogni nuova isola gli par più bella delle precedenti, e duolsi che parole non gli bastino a descriverne la leggiadria e la varietà. È immerso negli affari? questi non lo sviano dagli studj, nè la cura de’ materiali interessi rintuzza in lui l’ammirazione della natura. È perseguitato, derelitto? si lagna, ma senza bassezza, e come uomo che sente i proprj diritti. Qual profonda melanconia spira la sua lettera rarissima2, gemito di anima straziata da lunga serie d’iniquità e
- ↑ Quel Michele Servato che fu fatto bruciare come eretico da Calvino, ristampando nel 1535 a Lione la geografia di Tolomeo, è forse il solo de’ contemporanei che accusa Americo Vespucci d’aver usurpato la gloria di Colombo. «Colombo (dice) in un nuovo viaggio scoprì il continente e molte isole, di cui son oggi padroni affatto quei che chiamano America questo continente, giacchè Americo non la toccò che molto dopo di Colombo, e vi andò non cogli Spagnuoli, ma coi Portoghesi, per farvi commercio». Humboldt mostrò quanto a torto si accusi il Vespucci di aver soperchiato il gran Genovese; del resto si sa che Americo fece il suo viaggio nel 1499 con Hocheda e per la Spagna, e non come mercante, ma forse come astronomo. Il bello è che l’edizione del Serveto contiene la mappa del 1522, dove al nuovo mondo si dà il titolo d’America.
- ↑ Io l’ho riprodotta nella Storia Universale.