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insegnate dall’esperienza; ed è notabile come alla felice combinazione di due errori, cioè l’eccessiva estensione ad oriente delle rive indiane, e un computo troppo moderato dei gradi di longitudine, siam debitori della scoperta dell’America.

Le crociate aveano messo per dogma che gl’imperi posseduti dagl’infedeli appartenevano al primo cristiano che se ne potesse insignorire. Quando alla febbre di quelle spedizioni militari successe l’ardore delle scoperte, questo dogma ricevette una nuova estensione; si volle che il solo fatto d’aver posto il piede sovra una spiaggia fin allora ignorata, equivalesse al prender possesso di tutto il paese; il clero fece intervenire l’autorità papale nella concessione di questa supremazia, e i sovrani v’acconsentirono, perchè tale formalità dava alle invasioni loro un’apparenza di legittimità.

Papa Martino V aveva concesso al Portogallo tutti i paesi che si scoprissero dal capo Bogiador e dal capo Non fino alle Indie. La Spagna dunque, col far sue le scoperte di Colombo, violava i diritti del Portogallo, e re Giovanni mandò una squadra per occuparle. Ferdinando promise riparazione, e intanto si ricorse a Roma, donde vennero due bolle di Alessandro VI, che alla Spagna accordava le isole e la terraferma scoperte e da scoprire nell’Oceano occidentale, come ai Portoghesi i suoi predecessori aveano assegnato quelle d’Africa e d’Etiopia. Poi, in altra bolla del 4 maggio 1493, il papa segna una linea dal polo artico all’antartico, distante cento leghe dalle isole Azzorre e dal capo Verde, e i paesi di là da quella attribuisce alla Spagna1.

  1. Non era arbitraria, ma era la linea magnetica, avvertita dal Colombo, il quale diceva che, al passar di quella, come al passar d’una collina, l’ago, vôlto fin là a nord-est, piegava a nord-ovest. «Et uti tanti negotii provinciam apostolicæ gratiæ largitate donati liberius et audacius assumatis (la dilatazione della fede tra i Barbari), motu proprio, non ad vestram vel alterius pro vobis super hoc nobis oblatæ petitionis instantiam, sed de nostra mera liberalitate et certa scientia, ac de apostolicæ potestatis plenitudine, omnes insulas et terras firmas, inventas et inveniendas, detectas et detegendas, versus occidentem et meridiem, fabricando et construendo unam lineam a polo arctico, scilicet septentrione, ad polum antarcticum, scilicet meridiem, sive terræ firmæ et insulæ inventæ et inveniendæ sint versus Indiam aut versus aliam quamcumque parlem, quæ linea distet a qualibet insularum quæ vulgariter nuncupantur de los Açores y Cabo-Vierde centum leucis versus occidentem et meridiem, per alium regem aut principem christianum non fuerint actualiter possessæ usque ad diem Nativitatis domini nostri Jesu Christi proxime
CantùIllustri italiani, vol. I. 13