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184 illustri italiani

e mi diressi verso le isole Canarie, per navigare di là a ponente finchè giunga all’India, e possa riferire l’ambasciata di Vostre Altezze ai principi di quelle contrade, e complire secondo mi avete imposto. A tale effetto, io mi propongo scrivere esattissimamente tutto quanto mi accadrà di fare, vedere provare; fare una carta, ove noterò le acque e le terre del Grande Oceano, nelle loro posizioni esatte e relative; e v’aggiungerò una descrizione in iscritto, segnando la latitudine equinoziale, e la longitudine occidentale. Pertanto dovrò dimenticar il dormire, e rimanermi tutt’attento alla navigazione.

«3 agosto 1492. Alle otto di mattina uscimmo dal banco di Saltes, e girammo al sud.

«6 agosto. Il timone della caravella Pinta si ruppe; temono sia fatto apposta da Gomez Rascon per suggestione del proprietario della caravella; prima di partire furono veduti insieme a mulinare. I marinaj ne traggono cattivo presagio e mormorano.

«9 agosto. Fermata a Gomera per riparar le navi. La vampa e il fumo del vulcano delle Teneriffe spaventano l’equipaggio; Colombo lo informa del fenomeno. Molti Spagnuoli dell’isola del Ferro lo assicurano che ogni anno essi discernono una terra all’ovest, di che la ciurma piglia coraggio.

«6 settembre. Partenza da Gomera.

«9 settembre. L’ammiraglio si decide a dire minore del vero il cammino fatto, affinchè i suoi uomini non si scoraggino.

«13 settembre. Egli s’accorge che l’ago devia all’ovest; tiene in sè questo terribile secreto, e raddoppia d’attenzione.

«16 settembre. Al vedere di alghe coperti i mari de’ tropici, la ciurma crede vicina la terra; ma calcolo secondo le mie carte che la terra ferma è più lontana.

«17 settembre. Quest’oggi vogammo sopra un mare tutto coperto d’erbe, e l’acqua mi parve sì densa, che credetti fosse bassa, e temei che i bastimenti dessero in secco. I piloti impallidirono accorgendosi della deviazione della bussola, giacchè l’ago inclinava dodici gradi ad occidente. L’equipaggio cadde in cupo abbattimento, credendo ad ora ad ora veder realizzate le spaventose favole ond’erano stati minacciati. Ma l’incontro d’un branco di tonina lo ravvivò.

«22 settembre. Vento d’ovest. Il vento contrario mi fu opportunissimo, perchè la mia gente era tutta sossopra; mormoravano della