Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
cristoforo colombo | 175 |
un costui fratello precettore degli infanti di Spagna, applaudirono a’ suoi concetti.
Questi veramente ai teologi davano ombra, quasi implicassero l’esistenza d’altri mondi e d’altri uomini, non designati dalla Genesi; ma il nunzio apostolico mostrò come non contraddicessero nè a sant’Agostino, nè a Nicolò da Lira, i quali non erano nè cosmografi nè navigatori. Superati gli scrupoli religiosi, il gran cardinale del regno Gonzales de Mendoza prestò orecchio volonteroso a Colombo, e il presentò ai re, come intitolavansi Fernando d’Aragona e Isabella di Castiglia.
Re Fernando, per esaminare la proposta, raccolse a Salamanca un consiglio d’astronomi e cosmografi in un convento di Domenicani. Colombo ragionò in un modo che farebbe ridere i moderni sapienti, in nome della santissima Trinità sottomettendo a que’ gran dotti un progetto ispiratogli dallo Spirito Santo. — Dio, per bocca del suo profeta, dichiarò che tutte le nazioni conosceranno il vangelo di Gesù Cristo, e che la sua voce potentissima risonerà agli ultimi confini della terra, Et in fines orbis terræ verba eorum. Pure una vasta regione dell’India, confinante col mar Atlantico, siede ancora nelle tenebre dell’idolatria e nelle ombre della morte. I tempi sono vicini alla loro pienezza. Il profeta Isaia fa intendere chiaramente che dalla Spagna deve partir la luce che splenderà sopra questi popoli, e al trono dell’Altissimo condurrà nazioni fin allora sconosciute. Le isole del mare aspettano il Signore, e tocca ai vascelli della Spagna a presentar innanzi agli altari suoi i figli delle terre australi, e l’oro e l’argento di lor miniere. Me enim insulæ expectant, et naves maris in principio; et adducam filios tuos de longe, argentum et aurum eorum cum eis.
«Da molti anni i re di Portogallo raddoppiano generosi sforzi per penetrare in quelle lontane contrade; e guidati da un’antica tradizione de’ Fenicj, mandarono flotte a tentar per via di mare il giro dell’Africa, e di giungere speditamente nelle Indie. Oggi, che il lusso è giunto al colmo, sicchè fin le donne di semplici artigiani vestono abiti di seta guerniti a oro e pietre fine, i Portoghesi vogliono disputare ai Veneziani il monopolio di quel ricco commercio, trasportare Ormus a Lisbona, e rendere questa città l’emporio di tutti i prodotti d’Oriente. Dio non ha coronato ancora le loro imprese, perchè non sono ispirate del santo suo nome.
«Da quarant’anni io scorro i mari frequentati dagli uomini: oggi