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146 illustri italiani
14° Epigramma in Tironem. Mentovato da Plinio, Ep. VII, 4.

I frammenti poetici di Cicerone furono accuratamente pubblicati nell’edizione di tutte le opere fatta da Nobbe a Lipsia, 1827, 1 volume in-4, e con miglioramenti da Orelli (vol. IV, p. ii, 1828).

V. — Opere storiche e miscellanee.

De meis consiliis, oppure Meorum consiliorum expositio. È, secondo Asconio e sant’Agostino, una giustificazione della propria politica, quando temeva non esser eletto console a cagione degli intrighi di Crasso e Cesare. Sopravanzano poche sentenze.
De Consulatu. La sola opera veramente storica di Cicerone era un commentario sul suo consolato in lingua greca: non ce ne pervenne tampoco una parola.
De Laude Cæsaris. È citato in una lettera di Attico, IV, 5.
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M. Cato, seu Laus M. Catonis. Panegirico di Catone dopo la sua morte: Cesare vi rispose l’Anticato.
Laus Porciæ. Panegirico di Porzia, sorella di Catone e moglie di Lucio Domizio Enobardo.
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Œconomia, ex Xenophonte. Probabilmente parafrasi del trattato di Senofonte, adattato ai bisogni e alle usanze dei Romani.
Corographia. Altri la crede Conographia.
Admiranda. Specie di registro di fatti curiosi, citato da Plinio, Nat. Hist. XXXI, 8, 28.

È dubbio che sieno state scritte da Cicerone le opere che alcuno cita sotto i titoli seguenti:

1. De ortographia. 2. De re militari. 3. Synonyma. 4. De numerosa oratione ad Tyronem. 5. Orphaeus, seu adolescente studioso. 6. De memoria.