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Cicerone | 145 |
con fiducia nel seno dell’amicizia. Per eleganza, gentilezza, eccellenza di dizione e purezza di stile hansi quai modelli del genere epistolare. La raccolta comprende anche alcune risposte.
2° Epistolarum ad T. Pomponium Atticum, libri XVI. — Meno pregevoli dal lato dello stile.
3° Epistolarum ad Quintum fratrem, libri III. — Son ventinove dirette al fratello Quinto, allora vice pretore in Asia; racchiudono specialmente consigli relativi all’amministrazione della provincia.
4° Epistolarum ad M. Brutum liber. — Diciotto lettere dopo la morte di Cesare; ne furono aggiunte altre otto, pubblicate primamente da Catandro, di genuità non ben decisa.
Le Epistolæ ad familiares furono la prima opera che uscì dai torchi di Sweynheim e Pannartz (Roma, 1467), poi le Epistolæ ad Atticum, ad M. Brutum, ad Quintum fratrem nel 1470.
IV. — Poemi.
•• | 1° Versus Homerici. Traduzioni di Omero. | ||
• | 2° Arati Phænomena. | ||
•• | 3° Arati prognostica. | ||
Circa due terzi dei primi, cioè più di cinquecensessanta esametri furono preservati, venzette dei secondi. Traduzione esatta, ma di poco pregio.
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•• | 4° Alcyones. Capitolino (in Hord., 3) fa menzione di un poema attribuito sotto questo titolo a Marco Tullio. | ||
✠ | 5° Uxorius | Vedi Capitolino l. c. | |
✠ | 6° Nilus | ||
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7° Limon. Quattro esametri di questo poema, di cui ignorasi il soggetto, sono citati da Svetonio in Terenzio, 5.
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8° Marius. Un arguto frammento di tredici esametri è citato nel De divinatione, I, 47.
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9° De rebus in consulatu gestis. Un frammento di settantotto esametri è citato nel De divinatione, I, 11-13.
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10° De meis temporibus. Quintiliano (XI, 1, § 24) ne cita quattro versi: fra i quali i due celebri:
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•• | 11° Tamelostis. Elegia. | ||
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12° Libellus jocularis. Quintiliano (VIII, 6, § 73) cita una strofa arguta in quodam joculari libello di Cicerone.
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✠ | 13° Pontius Glaucus. D’argomento ignoto. |